In Svizzera una rassegna importante per scaldare un lungo periodo di astinenza per gli appassionati
Nel grande gelo invernale il jazz si rintana nei club e nelle cave degli appassionati. Solo qualche festival bucaneve arriva a squarciare il monotono silenzio delle grandi manifestazioni. Rondini che preannunciano la primavera jazzistica come il Festival di Bergamo che dal 18 al 25 marzo propone film, progetti didattici e concerti (in particolare segnaliamo quelli del gruppo di Tim Berne con Oscar Noriega, dei trii dei pianisti Craig Taborn e Brad Mehldau e del Ray Anderson Pocket Band.
Alla fine di questa settimana (da giovedì 9 a sabato 11 febbraio) a Chiasso, Svizzera, ritorneranno le note jazz con importanti esponenti della scena musicale internazionale.
Si comincia con un rappresentante massimo del nuovo main steam nero: Joshua Redman (Joshua Redman, sax soprano e tenore Greg Hutchinson, batteria, Reuben Rogers, contrabbasso). Figlio d’arte, Joshua ha via via perfezionato una notevolissima capacità tecnica solistica tanto da metterlo alla pari con maestri del saxofono del calibro di James Carter. Recentemente ha entusiasmato le platee come ospite del trio dei Bad Plus, affidando alla memoria di tutti i presenti un mitico set del gruppo nell’ultimo festival austriaco di Saalfelden.
A seguire arriva l’esibizione della cantante Cristina Zavalloni col suo “Per caso Aznavour” (Cristina Zavalloni, voce, arrangiamenti, composizione / Stefano De Bonis, pianoforte, Fender Rhodes / Antonio Borghini, basso elettrico / Cristiano Calcagnile, batteria). La bravissima singer bolognese presenterà il repertorio della sua produzione discografica Solidago, in un intrigante incrocio tra la chanson française ed una interpretazione di ricerca musicale attuale (vedi video).
Venerdì il palco si apre al Glenn Ferris Trio “Ferris Wheel” (Glenn Ferris, trombone / Erdie Oodom, voce / Bruno Rousselet, contrabbasso). Qui l’interplay tra i tre musicisti ripercorre la tavolozza dei suoni frequentati dal trombonista: dalle sperimentazioni di Don Ellis al cosmo trasfigurato di Frank Zappa, passando per l’energia di Billy Cobham. L’amalgama di tanto materiale si compone con senso della misura e dello swing sottolineati dall’essenziale voce di Oodom.
Naturalmente il piatto forte della giornata si presenta con “Bailador Quintet”, progetto di Michel Portal, monumento equestre del jazz francese dai lontani anni ’70 fino ad oggi. Sperimentatore, pluristrumentista di alto livello esecutivo, curioso visitatore di ambienti musicali diversi tra loro: dalle africanitudini fino al tango argentino, dal free al folk immaginario di Sclavis. A Chiasso l’atmosfera si tinge di latinoamerica. La formazione (Michel Portal, clarinetto basso, sax alto e soprano / Ambrose Akinmusire, tromba /Bojan Z, piano, tastiere / Scott Colley, contrabbasso /Nasheet Waits, batteria) presenta ottimi elementi come il serbo Bojan Z, recentemente ascoltato in una interessante esibizione al festival di Cormons e il batterista Nasheet Waits, altro figlio d’arte e figura preminente dell’area newyorkese.
Chiude a mezzanotte Hindi Zahra, voce e chitarre, che assieme ad altri sei musicisti marocchini ripercorre il crossing della musica globale in un’intrigante e trasfigurata rilettura delle tradizioni musicali berbere .
Sabato il festival guarda il serial televisivo con il progetto Johnny Staccato ad hoc Big Band & Anne Ducros (Anne Ducros, voce / Trombe: Paolo Russo, Luca Calabrese, Alberto Mandarini, Felice Reggio / Anne Ducros, voce / Trombe: Paolo Russo, Luca Calabrese, Alberto Mandarini, Felice Reggio / Tromboni: Rudy Migliardi, Beppe Caruso, Danilo Moccia, Alessandro Castelli / Sax: Giulio Visibelli, Corrado Sambito, Germano Zenga, Tino Tracanna, Gilberto Tarocco / Chitarra: Mario Toscano / C.bass: Attilio Zanchi / Batteria: Marco Castiglioni / Giuseppe Emmanuele, direzione, piano e arrangiamenti / Tromboni: Rudy Migliardi, Beppe Caruso, Danilo Moccia, Alessandro Castelli / Sax: Giulio Visibelli, Corrado Sambito, Germano Zenga, Tino Tracanna, Gilberto Tarocco /Chitarra: Mario Toscano / C.bass: Attilio Zanchi / Batteria: Marco Castiglioni / Giuseppe Emmanuele, direzione, piano e arrangiamenti). E’ dal tempo del doppio cd Jazz Crime che molti musicisti hanno rinnovato il loro interesse per l’hard boiled o per il genere rosa del delitto. Sarà l’occasione per verificare come si affronta in modo originale questo incontro tra jazz e la sound track, anche attraverso alcuni tra i più interessanti esecutori della scena italiana.
Sigla il festival il Grand Mother’s Funck, organico che rappresenta un genere mai tramontato e che offre esplosive occasioni di assolo ai suoi solisti.
Radio Citta’Fujiko seguirà per voi la manifestazione per raccontarla sia on air che sul web.