È una squadra interamente composta da seconde generazioni, cioè figli nati in Italia da genitori stranieri. E proprio per questo, per i limiti posti alla cittadinanza dalla legge italiana, non potranno partecipare al campionato di eccellenza dopo aver già visto una stagione in una categoria minore.
È l’assurda vicenda che ha investito la Tam Tam Basket, squadra di Castel Volturno, in provincia di Caserta, fondata e allenata da una vecchia gloria del basket italiano, Massimo Antonelli.
Lo ius soli sportivo esiste già, ma la Tam Tam Basket viene esclusa dal campionato
«A Castel Volturno c’è una grande comunità di migranti africani – racconta ai nostri microfoni Antonelli – Noi siamo riusciti a fare appassionare al basket i loro figli, che sono nati in Italia e frequentano regolarmente le scuole».
Per la legge sulla cittadinanza, però, non sono considerati italiani e ciò rappresenta un problema in vari aspetti della vita, tra cui lo sport.
Il regolamento della categoria d’eccellenza, a cui Tam Tam Basket voleva iscriversi dopo aver vinto un campionato, prevede che siano solo due gli stranieri presenti in una squadra. Così, anche se sono nati in Italia, gli atleti della Tam Tam Basket non possono disputare il campionato.
A nulla è servito il ricorso al Tar presentato dalla società. Ieri il tribunale amministrativo ha rigettato l’istanza.
«È brutto escludere questi ragazzi dallo sport – continua l’ex giocatore della nazionale – In Italia sono un milione i figli di genitori stranieri che si trovano in questa condizione, noi ci battiamo per tutti loro».
La soluzione al problema riapre una questione mai affrontata dalla politica italiana: lo ius soli. Basterebbe che la legge italiana considerasse italiani tutti coloro che sono nati qui. Il problema, però, non sembra essere nell’agenda politica.
Lo sport non è l’unico diritto precluso ai figli nati in Italia da genitori stranieri, ma per questa particolare attività il problema potrebbe essere risolto con più semplicità.
«Lo ius soli sportivo esiste già – sottolinea Antonelli – Basterebbe che le federazioni o il Coni decidessero di applicarlo e in un minuto il problema sarebbe risolto». L’ex cestista ed attuale allenatore della Tam Tam Basket parla anche del presidente del Coni che, l’estate scorsa, si era espresso a favore dello ius soli: «Predica bene ma razzola male. Faccia intanto il suo lavoro e la cosa potrebbe fare da apripista anche per lo ius soli generale».
Nonostante l’esclusione della squadra dal campionato, però, Antonelli è ottimista. «Sento delle aperture, sento che abbiamo il vento a favore – sottolinea il coach – In tanti ci stanno dando sostegno, magari senza esporti direttamente, ma il problema riguarda un milione di ragazze e ragazzi».
ASCOLTA L’INTERVISTA A MASSIMO ANTONELLI: