La comunicazione di oggi tra podcast, giornalismo sui social, reel, fumetti, intelligenza artificiale e contenuti sponsorizzati: l’evento dell’agenzia BeOpen si propone di portare al pubblico una riflessione su questi nuovi linguaggi, con due talk a ingresso libero che si terranno martedì 6 giugno al DumBO a partire dalle 18.

Oltre ai dialoghi previsti, ad animare l’evento ci saranno “Be Open Games”, tre momenti di interazione con il pubblico: “Be Social”, interviste doppie in 20 secondi con 3 domande su social e attualità, “Be Loud”, un podcast live in cui saranno raccolte le “unpopular opinion” dei partecipanti, e “Be Public(s)” per trasformarsi in un copywriter grazie alla realtà virtuale immersiva.

Il programma dell’evento e le considerazioni di uno degli ospiti, Matteo Caccia

Il primo incontro consiste in un confronto tra la semiologa Giovanna Cosenza, il digital journalist Francesco Oggiano e il copywriter e direttore creativo Giuseppe Mazza sul “washing” nella comunicazione: green washing, pink washing, rainbow washing, health washing. Il panel si propone di impostare una conversazione per comprendere come evitare di cadere negli errori di una narrativa poco trasparente e, allo stesso tempo, impostare una comunicazione responsabile.

Il secondo incontro sarà invece a partire dalle 20 e vedrà l’autore e conduttore radiofonico Matteo Caccia in dialogo con la fumettista Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti. «L’incontro riguarderà il senso di raccontare le storie, e il senso di raccontare alcune storie e non tutte», racconta Matteo Caccia. «Ma soprattutto cercare di capire perché alcune storie sia giusto e sensato raccontarle, mentre altre sia giusto tacerle». Come si rapporterà una persona che lavora con il suono con una che lavora con le immagini? «Sicuramente sono due modi di raccontare molto diversi. Trovo però molto interessante il mettere insieme i linguaggi, per cercare la forma che li tenga reciprocamente in piedi e, soprattutto, trovo che le immagini col suono e il suono con le immagini si illuminino l’un l’altro».

Oggi stesso Caccia ha inoltre annunciato di essere nominato ai Diversity Media Awards con il suo programma radiofonico Storie di rinascita, in cui racconta le storie che gli vengono mandate dai suoi ascoltatori. Il solo fatto che le persone si prendano il tempo per scrivere e mandargli il racconto delle loro vite, considera l’autore, rende quelle storie degne di essere raccontate: «Io trovo che le storie siano anti-ideologiche, perché sono dei pezzi di realtà. È come le leggiamo che dà loro una piega piuttosto che un’altra», riflette Caccia. «Non so con quale criterio il programma sia stato candidato ai Diversity Awards, ma mi rende molto felice – aggiunge – Penso sia stato premiato il fatto che in questi anni abbiamo sempre avuto molto rispetto delle storie e delle persone che le raccontano: non cerchiamo di tirare per la giacchetta una storia, e non cerchiamo di darle una lettura che non sia quella che non ha voluto dare l’autore».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MATTEO CACCIA:

Chiara Scipiotti