Si svolge oggi, venerdì 18 marzo, lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori delle pulizie in appalto all’Agenzia delle Entrate. In Emilia-Romagna si tratta di una sessantina di persone che denunciano come, con il cambio di appalto, sia stato loro decurtato il 33% delle ore lavorate, quindi dello stipendio, per svolgere le stesse mansioni svolte in precedenza.
Per questo motivo Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil dell’Emilia-Romagna hanno proclamato l’astensione dal lavoro.

Le ragioni dello sciopero delle pulizie all’Agenzia delle Entrate

Tutto ha avuto inizio a partire dall’1 febbraio, in occasione di un cambio di appalto per le pulizie all’interno delle sedi dell’Agenzia delle Entrate.
Ad aggiudicarsi la gara è stata Formula Servizi, che fin dal primo giorno ha chiesto a tutte le lavoratrici e i lavoratori di continuare ad effettuare lo stesso lavoro, senza nessuna variazione, ma riducendo solo le ore lavorative e di conseguenza la retribuzione.
«Durante i cambi di appalto queste cose succedono spesso – osserva ai nostri microfoni Chiara Ferrari della Filcams – Non è possibile che vengano fatti sempre appalti al ribasso e che gli sconti vengano fatti pagare sempre a lavoratrici e lavoratori, mentre i committenti risparmiano e le società fanno profitto».

Di qui la mobilitazione che si è concretizzata con un presidio davanti ad una delle sedi del committente, l’Agenzia delle Entrate, in via Marco Polo a Bologna. I sindacati reputano incomprensibile e intollerabile il silenzio dietro cui si è trincerata l’Agenzia delle Entrate stessa. «Nessuno ha rilasciato dichiarazioni – continua la sindacalista – perché evidentemente beneficiano del risparmio».
Eppure le lavoratrici e i lavoratori sono conosciuti all’interno degli uffici dall’agenzia, perché svolgono questo lavoro da una decina d’anni.

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