È stata lanciata lo scorso 12 marzo la campagna di raccolta fondi “SosTeenGo“, con cui Telefono Rosa conta di aiutare i ragazzi e le ragazze che hanno vissuto nelle case rifugio dell’associazione insieme alle loro madri. L’obiettivo è creare un fondo che aiuti questə giovani a reinserirsi nella scuola e nella società, dopo la fuoriuscita dal percorso di violenza cui sono piombati insieme alle madri.

Dopo le case rifugio: il crowdfunding di Telefono Rosa

Il Telefono Rosa offre da più di 30 anni sostegno economico, psicologico e legale a donne che hanno subito violenze e ai loro figli, permettendo loro di vivere a titolo gratuito nelle case rifugio. Come spiega ai nostri microfoni Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidentessa del Telefono Rosa, queste strutture sono il luogo «dove le donne si rifugiano nel momento in cui la violenza è tale e tanta, e quindi sono anche in pericolo. Qui hanno tutta la protezione necessaria e possono restare per un periodo di tempo che va da sei mesi in su per uscire da questo cerchio della violenza e per aiutare i loro figli a elaborare la violenza assistita».

Uscire da una casa rifugio vuol dire dover riprendere in mano la propria vita e ricostruirla in autonomia, per questo il Telefono Rosa aiuta queste donne e i/le loro figli/e fornendo il necessario per il reinserimento alla quotidianità, occupandosi anche degli aspetti economici, come affitto, bollette, la ricerca di un alloggio, cure mediche e materiale scolastico. Il Fondo Giovani è stato creato «proprio per dare la possibilità alle giovani e ai giovani di poter usufruire di un contributo che possa poi consentire loro di studiare e continuare una vita più serena». Oltre a questo fondo verranno stanziate cinque “Borse Futuro” che serviranno per finanziare un progetto o un’iniziativa di ragazze e ragazzi che hanno bisogno di un sostegno economico per avviare la loro idea.

La raccolta fondi è sostenibile sul sito di Telefono Rosa.

Manuela Bassi

ASCOLTA LE PAROLE DI MARIA GABRIELLA CARNIERI MOSCATELLI: