Il capogruppo de L’Altra Emilia Romagna Piergiovanni Alleva sta lavorando ad un progetto di legge sulla “solidarietà espansiva”. Per contrastare la disoccupazione si riduce l’orario di lavoro (a parità o lieve riduzione di salario) a chi è già occupato e si assume nuovo personale, il tutto con incentivi pubblici. I disoccupati in regione sono 160mila.
Solidarietà Espansiva: il progetto de L’altra Emilia Romagna
Si chiama “solidarietà espansiva” e indirettamente riprende un celebre motto degli anni ’70: “lavorare meno, lavorare tutti“. È il progetto di legge regionale a cui sta lavorando il professor Piergiovanni Alleva, capogruppo de L’Altra Emilia Romagna in Regione, che si propone di mettere in campo uno strumento per rilanciare l’occupazione.
Il meccanismo è, almeno in teoria, molto semplice: accorciando la settimana lavorativa di chi già ha un lavoro si “libera” spazio per l’assunzione di nuovi lavoratori. Il tutto, ovviamente, favorito con incentivi alle aziende che decidono di aderire.
Lo strumento della solidarietà espansiva, in realtà, è già disciplinato e previsto dalla legge, vincolato ad un accordo sindacale e finanziato dal Jobs Act. Il punto, però, è che finora non è stato sciolto un nodo importante e problematico nella sua applicazione: la compensazione salariale a chi accetta di ridurre l’orario lavorativo.
“Anche grazie all’intervento della Regione e al welfare aziendale – spiega Alleva ai nostri microfoni – si riesce a ridurre lo svantaggio per chi lavora un giorno in meno. Il vantaggio di avere un giorno libero in più, infatti, porterebbe ad una riduzione del 20% del salario, ma penso che si possa arrivare al 10% o a zero“.
L’iniziativa di Alleva sembra voler dimostrare che non è inevitabile un futuro fatto di voucher in cui, purtroppo, la nostra regione primeggia a livello nazionale. Al contrario, è possibile rilanciare un’occupazione di qualità e al tempo stesso lasciare più spazio alla vita privata e al tempo libero delle persone, quelle che ormai sembrano chimere ai giorni nostri.
In particolare, la proposta del consigliere de L’Altra Emilia Romagna testimonia che anche a livello istituzionale è possibile mettere in atto politiche attivo di segno diverso da quelle che abbiamo visto finora e la cui inefficacia è stata ampiamente dimostrata. Le assunzioni foraggiate dagli incentivi dati alle imprese dal Jobs Act, ad esempio, sono crollate quando si è ridotto il contributo. “Quella fu una truffa”, commenta lapidario il consigliere regionale.
La solidarietà espansiva, invece, prevede un meccanismo diverso, col quale non si chiede alle imprese di assumere indipendentemente dal proprio fabbisogno di forza lavoro ma, a partire dalla forza lavoro già presente, si alleggerisce il carico sugli attuali occupati e al tempo stesso si assumono nuove persone.
“Sul versante politico – spiega Alleva – c’è un sostanziale assenso da parte della giunta, che però mi ha chiesto di dimostrare la sostenibilità del sistema. Per questo, prima di presentare la legge, che è già pronta, sto facendo delle verifiche”.