«Smart working» è diventato rapidamente neologismo e tema di stringente attualità nella crisi pandemica. Questa declinazione del lavoro, tuttavia, va ben oltre la cronaca spicciola e si inserisce in un processo di lungo corso, da studiare e comprendere. Per questo motivo Punto Input in via Mascarella 104/A ha organizzato una serie di corsi di formazione intitolato “L’industrializzazione del quotidiano – Dal lavoro flessibile allo smart working

Imparare lo smart working in quattro lezioni

«Negli ultimi vent’anni da una situazione in cui si immaginava che il digitale ci pagasse il biglietto verso la terra del latte e del miele, verso la prosperità; siamo passati ad una situazione negli ultimi anni, in cui c’è stato quasi un capovolgimento di questa visione ottimista. Adesso vogliamo porci su una retorica proiettata al futuro, per creare forme di lavoro più gratificanti e rispettose delle nostre vite, utilizzando le nuove tecnologie», con queste parole introduce il progetto, Salvatore Cominu, il primo relatore della serie organizzata da Punto Input.

Il corso si propone di guardare al lavoro come tempo di vita ceduto per un salario, analizzando però soprattutto lo sconfinamento, l’industrializzazione del quotidiano, del lavoro digitale nella vita di tutti i giorni, sfumando i confini tra tempo del lavoro e tempo della vita. Con questo corso di formazione si vuole analizzare i mutamenti del lavoro e dell’accumulazione, le dinamiche di flessibilizzazione e precarizzazione, i processi di automazione e macchinizzazione, le nuove forme di organizzazione produttiva.
La necessità di sviscerare l’argomento ha portato a proporre una molteplicità di approcci – economico, sociologico, empirico, filosofico – unificati da una capacità di inchiesta e sguardo critico. A portare questo sguardo critico, Giovedì 2 dicembre alle 18, Salvatore Cominu, ricercatore del consorzio Aaster e dell’Ires Piemonte, presenta la lezione “Iperindustria e trasformazioni del lavoro”, in cui si occuperà delle trasformazioni economiche e del lavoro, dei processi di neo-industrializzazione, dei mutamenti urbani e territoriali.

A seguire, Giovedì 9 dicembre, Sandra Burchi, ricercatrice indipendente che collabora con il dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa, presenta “La casa come luogo di lavoro”, dando uno sguardo sulle trasformazioni sociali nel mondo lavorativo con una particolare passione per le teorie e gli studi femministi. Mercoledì 15 dicembre, invece Andrea Fumagalli, docente di economia all’Università di Pavia, sarà il relatore di ”L’economia politica dello smart working”; il giorno dopo, Giovedì 16 dicembre, chiude il progetto Igor Pelgreffi, professore a contratto all’Università di Verona e docen­te nella scuola secondaria superiore, con “L’automazione della vita”.

Per maggiori informazioni sui corsi, visita la pagina social di Punto Input.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SALVATORE COMINU: