FujikoFocusOn presenta una serie di interviste ai candidati alle prossime elezioni comunali di Bologna. Sentiremo esponenti che coprano tutto il panorama politico, su argomenti di varia natura ma indicativamente relativi agli eventi in atto nella nostra città, per avere risposte sia sulla stretta attualità sia su temi più generali, per aiutare voi, e noi, a meglio comprendere e, se varrà la pena, scegliere. Oggi abbiamo intervistato Raffaele Salinari, candidato al Consiglio Comunale con Sinistra per Bologna – Federazione della Sinistra, a sostegno di Virginio Merola.

Di che cosa ha bisogno Bologna secondo Salinari? “Più di ogni altra cosa di trovare la fiducia in se stessa, in altre parole di tornare a votare e di tornare a votare a sinistra. Noi abbiamo un rischio fortissimo di astensionismo che normalmente è sempre praticato da quella parte dell’elettorato potenzialmente di sinistra, mentre la destra storicamente è sempre andata a votare compatta”. Eppure, oltre ai bisogni politici, ci sono anche dei bisogni sostanziali: Bologna dovrebbe essere una città “dell’accoglienza, aperta al mondo, in grado di formare le persone che vengono a Bologna e includerle; penso ai nuovi cittadini, agli stranieri che ormai popolano stabilmente questa città e che quindi sono diventati o dovrebbero diventare cittadini di serie A; penso agli studenti che per anni sono venuti nella nostra città per crescere, e molti sono rimasti…”

Continua:”Oggi questa città sembra essere a disposizione di tutti semplicemente come un oggetto e questo sta causando quelle forme di degrado che non sono altro che mancanza di civismo e partecipazione”. Sinistra per Bologna si è spesso definita “l’unica lista dichiaratamente di sinistra” tra quelle a sostegno di Merola; tuttavia con la coalizione non si sono verificati attriti, solo una lunga negoziazione che ha permesso al partito di mettere sul tavolo le proprie richieste, in particolare tre: “quella del doppio sì ai referendum sull’acqua pubblica, con tutte le implicazioni rispetto ai beni comuni – a partire dalla gestione pubblica di Hera -, la nostra convinzione che la scuola pubblica debba rimanere tale, anzi debba essere sostenuta: non vogliamo dare soldi alle scuole private ma vogliamo sostenere l’ottimo sistema educativo di questa città; il terzo orizzonte è quello della mobilità sostenibile.

Eliminiamo questi progetti di tecnologia dubbia -se non pericolosa- come il Civis e facciamo una bella “cura del ferro” con il servizio ferroviario metropolitano”.