A più di un anno dall’inizio della pandemia, gli spazi dell’arte continuano ad essere chiusi, e molte realtà – come Elastico FaArt e Laboratorio Isola – sono state costrette a lasciare la città. Bologna, che da anni continua a perdere (e sgomberare) spazi artistici e di socialità, diventa sempre più vuota. Nel frattempo, l’arte è stata posteggiata in non-luoghi di sosta indefinita. Ed è proprio nei parcheggi di via Linori che il 30 maggio si terrà l’intervento artistico #senzartenonsostare, ideato e curato da Elastico in collaborazione con Laboratorio Isola.
Contro il parcheggio indefinito dell’arte, la call per riappropriarsi del palcoscenico urbano
«#Senzartenonsostare è un’intervento artistico nello spazio pubblico – spiega Marzia di Elastico – una forma di riappropriazione del palcoscenico urbano, che da ormai un’anno è stato sottratto all’arte, alla musica, e alla cultura più in generale. Quello che a noi preme denunciare e mettere in evidenza è il fatto che molte associazioni che avevano luogo in una sede hanno dovuto chiudere, tra cui appunto anche il Laboratorio Isola ed Elastico. Quindi abbiamo sentito il bisogno di raccontare quello che è accaduto a noi simbolicamente come piccole organizzazioni del territorio, ma in realtà su scala nazionale a tantissime altre realtà».
Parte da questo l’idea di un intervento artistico all’interno dei parcheggi di via Linori, in uno dei tanti non-luoghi della città, che diventa così rappresentativo di tutte quelle realtà che sono state parcheggiate e costrette ad una sosta indefinita, che in molti casi si è tradotta in una chiusura.
La chiamata (disponibile qui) è rivolta a tutte e tutti, e si concluderà il 23 aprile. L’invito è a partecipare «con una performance o con un’installazione temporanea, da sviluppare all’interno del perimetro delimitato dalla segnaletica orizzontale (le strisce blu), con l’obiettivo di risignificarne l’abituale destinazione d’uso: da luogo statico e coatto a luogo dinamico e generativo».
ASCOLTA L’INTERVISTA A MARZIA DI ELASTICO: