Cathy La Torre, capogruppo di Sel in consiglio comunale, si schiera apertamente a favore dei due spazi sociali, nel mirino, da alcuni giorni, degli esponenti cittadini di Forza Italia

Da alcuni giorni è battaglia di firme raccolte e interpretazioni sul significato dell’espressione “bene comune”. Forza Italia aveva raccolto circa 190 firme di residenti del quartiere Santo Stefano per far chiudere Làbas, lo spazio occupato di via Orfeo. Lo stesso collettivo di Làbas aveva risposto raccogliendo 350 firme e diffondendo un appello di residenti di opinione diversa dai primi, per tutelare lo spazio, esaltandone il valore sociale e culturale.

Anche Sel inteviene ora nella polemica, per bocca di Cathy La Torre, capogruppo in consiglio comunale.

“Il potenziale di intelligenza, idee e energia che si muove in città, e molto se ne muove nelle realtà autogestite, va salvaguardato.” queste le parole, nette e inequivocabili di Cathy La Torre, che esprime solidarietà ai due spazi Làbas e Senza Filtro, entrambi in pericolo per differenti motivi.

“(Làbas e Senza Filtro, ndr) sono due delle esperienze più importanti che nel 2012/13 hanno caratterizzato la città e  io penso che sia importante porre un argine, per fare in modo che queste due esperienze non muoiano” continua l’esponente del partito di Vendola, che ribadisce come il suo gruppo si batta “perché venga avviata una mappatura completa dell’esistente edificato e dismesso, pubblico – non solo comunale – e privato. Perché le aree ex demaniali vengano messe a valore, valore urbanistico e sociale prima ancora che economico.”

“Non è accettabile -conclude Cathy La Torre- che l’alternativa sia la chiusura a tempo indefinito degli spazi. Questo è inaccettabile. Questo è degrado e Bologna non deve più subirlo né da parte dello Stato, né da parte dei privati.”