Sappiamo tutti che il cuore è il motore vitale per tutto il corpo, e che dalla sua salute dipende la nostra sopravvivenza. Nel contesto moderno in cui prevalgono stress, cattive abitudini alimentari e vita sedentaria, il cuore è messo spesso a dura prova e può riservarci brutte sosrprese. E’ importantissimo monitorarne lo stato di salute periodicamente, con le classiche visite di controllo. Sono infatti le visite cardiologiche regolari a consentire di identificare tempestivamente i problemi o i fattori di rischio e di intervenire prima che diventino qualosa di più serio come l’ipertensione, le malattie coronariche o gli ictus Dalle visite cardiologiche si ricavano preziose indicazioni su come indirizzare dieta e stile di vita. Le visite periodiche sono importantissime anche perché varie malattie cardiache possono non presentare sintomi nelle fasi iniziali, e di conseguenza il paziente non avverte nessun segnale d’allarme di quello che si sta sviluppando. E’ dalle visite che emergono anomalie nel battito cardiaco o livelli di pressione non giusti, consentendo quindi di intervenire prima che la situazione peggiori. Il cardiologo è uno specialista che tiene conto dei fattori che caratterizzano la situazione di ogni paziente: l’età, lo stile di vita, la storia familiare e le possibili ereditarietà. Il bravo cardiologo non solo possiede conoscenze mediche, non solo indaga la situazione di ogni singolo paziente, ma è anche aggiornato sulle più recenti tecnologie per effettuare diagnosi e terapie.
I problemi cardiaci più diffusi e i loro sintomi
Ma quali sono le complicazioni cardiovascolari più diffuse?
angina pectoris – si manifesta col dolore al petto durante uno sforzo fisico o uno stress emotivo. Viene a mancare ossigeno a causa di un diminuito affusso di sangue al cuore.
infarto – causato dall’occlusione di un’arteria coronarica. Anche in questo caso, il sintomo è dolore al petto, spesso associato a sudorazione. E’ necessario recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
ictus – stessa dinamica dell’infarto del miocardio, ma rivolta al cervello: si occlude infatti un vaso cerebrale, con conseguente danno alle cellule cerebrali.
I disturbi cardiaci vanno gestiti anche dopo il trattamento di emergenza. Il monitoraggio deve essere costante, e la gestione a lungo termine, in un clima di fiducia reciproca tra medico e paziente. Il rapporto umano è di fatto importante, perché affrontare una malattia cardiaca è emotivamente impegnativo, e il supporto psicologico del medico consente di trovare le condizioni psichiche per condurre a termine un percorso di cura.
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Stefano Rigi