Se il Parlamento è fermo, a muoversi è la società civile, che dà vita a numerose campagne per la presentazione di leggi di iniziativa popolare. Reddito, diritti civili, bioetica ed ambiente: è questa l’agenda dell’Italia che non aspetta i saggi né il governo.

Mentre le massime istituzioni nazionali sembrano essere finite in un cul-de-sac, c’è un’Italia che non si ferma e non aspetta le dimissioni del Capo dello Stato, il responso dei saggi o una prova di responsabilità di qualche partito che siede in Parlamento.
Naufragata la proposta programmatica in 8 punti di Pierluigi Bersani e del Pd, ogni argomento concreto, crisi compresa, sembra cedere il passo a discussioni politiciste e quotidiani scambi di accuse e di insulti tra esponenti dei diversi partiti.
C’è un Paese diverso, però, che si rimbocca le maniche e avanza proposte concrete su temi rilevanti per l’interesse collettivo. Associazioni, collettivi, sindacati e variopinte realtà che, ciascuno nel proprio settore di intervento, stanno raccogliendo le firme per numerose leggi di iniziativa popolare.
Ogni giorno che passa si ha notizia di una nuova campagna di raccolta firme, molte delle quali hanno già superato la soglia delle 50mila adesioni necessarie per approdare a Montecitorio e Palazzo Madama.

Messe in fila, queste proposte potrebbero costituire un’agenda politica di tutto rispetto. I nuovi deputati e senatori, se volessero, non dovrebbero fare altro che raccogliere questi stimoli e votare le proposte che arrivano dalla società civile e che investono settori cruciali dell’interesse collettivo, arrivando anche a colmare veri e propri vuoti legislativi del nostro ordinamento.
La politica, senza particolari sforzi, potrebbe riavvicinarsi ai cittadini proprio attraverso uno degli strumenti di partecipazione democratica costituzionalmente garantiti e storicamente snobbati.
La questione del reddito, quella del fine vita, i diritti civili e la giustizia, fino alla tutela dell’ambiente e la gestione dei rifiuti. I temi affrontati da queste campagne propongono soluzioni a numerosi problemi del nostro Paese.

Il reddito minimo garantito. In tempi di crisi e a fronte di vicende drammatiche come quella di Civitanova Marche, oltre 170 realtà associative si sono interrogate sulle forme di protezione sociale riservate ai cittadini italiani. Con gli ammortizzatori sociali in scadenza e la disoccupazione che galoppa, i lavoratori e le fasce più deboli della popolazione rischiano di restare strozzate. Per questo nel giugno 2012 è partita una raccolta di firme per l’introduzione del reddito minimo garantito, una misura chiesta dall’Europa fin dal 1992 e applicata in molti Stati del Vecchio Continente. Le 50mila firme necessarie sono state ampiamente superate e verranno consegnate lunedì prossimo alla presidenza della Camera (www.redditogarantito.it).

Il fine vita. A metà marzo scorso, invece, l’associazione “Luca Coscioni” ha avviato la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che regoli il fine vita. Dopo le ambiguità interpretative nei casi Welby ed Englaro, la politica non ha colmato il vuoto legislativo in questo settore. La proposta prevede la liceità dell’eutanasia, l’introduzione del testamento biologico e il rifiuto dell’accanimento terapeutico. C’è tempo fino a settembre per firmare. Maggiori informazioni su www.eutanasialegale.it.

La giustizia e i diritti civili. “3 leggi” è il titolo della campagna, avviata lo scorso 9 aprile, che si propone di modificare alcune norme in materia di carcere e droghe e di inserire nell’ordinamento il reato di tortura, che in Italia manca da ormai 26 anni. In particolare si chiede di ripristinare la legalità nelle carceri attraverso misure che portino al rispetto della dignità del detenuto e di rivedere la legge Fini-Giovanardi sulle droghe, che tanta inutile carcerazione ha prodotto in questi anni. Maggiori approfondimenti sul sito www.3leggi.it

L’ambiente e i rifiuti. Anche la gestione dei rifiuti è al centro di una campagna per la presentazione di una legge di iniziativa popolare. Sotto il nome “Legge rifiuti zero“, si propone di rendere più trasparente la gestione dei rifiuti in Italia, ma soprattutto di imporre l’adozione di gestioni che minimizzino l’impatto dei rifiuti sull’ambiente e sulla salute umana, riducendo al tempo stesso la quantità degli stessi rifiuti prodotti. Iniziata dopo Pasqua, la campagna si protrarrà fino all’inizio dell’autunno (www.leggerifiutizero.it).