Il Comune di Bologna assumerà 158 insegnanti della scuola dell’infanzia, ma il loro contratto sarà quello degli Enti Locali e non quello della scuola. I sindacati giudicano positivamente le assunzioni, ma sono contrari all’inquadramento e valutano le iniziative da mettere in campo. “Sarà più difficile statalizzare”.
158 Insegnanti con il contratto Enti Locali, scoppia la polemica
Il Comune di Bologna manterrà la promessa di assumere 158 insegnanti della scuola dell’infanzia, ma l’inquadramento contrattuale non sarà quello previsto nel settore scuola, bensì quello degli Enti Locali.
A comunicarlo sono Cgil, Cisl e Uil che venerdì scorso hanno partecipato all’incontro sul Piano occupazionale 2015 con l’Amministrazione. Se da un lato i sindacati esprimono soddisfazione per l’impegno mantenuto, dall’altro si mostrano scontenti proprio per la questione contrattuale, al punto da valutare le iniziative da mettere in campo.
In una nota, i sindacati si dichiarano “assolutamente contrari” a quanto è stato prospettato dal punto di vista contrattuale per le future insegnanti neo assunte.
“Al termine di una melina durata mesi – scrivono Cgil, Cisl e Uil – il Comune dichiara di voler utilizzare per le nuove assunte, e solo per loro, il Ccnl Enti locali, profilo insegnante, motivandolo con la generica necessità di non utilizzare più contratti di comparti diversi da quello delle autonomie locali. Per le sigle di categoria, invece, “non esiste nessun elemento ostativo dal punto di vista normativo alla possibilità per il Comune di utilizzare il contratto Scuola e che si tratta, quindi, di una scelta che l’Amministrazione sta compiendo per adempiere a mai formalizzati ‘suggerimenti’ del Mef (leggasi Ragioneria generale dello Stato)”.
In questo modo, il Comune produrrà un “doppio binario”, avvertono i sindacati: da un lato quello per le neo assunte e dall’altro quello delle insegnanti già in ruolo. “Inoltre, con insegnanti che fanno riferimento a due regimi contrattuali diversi pur lavorando nella stessa classe e nella stessa scuola (e pur svolgendo lo stesso lavoro )- scrivono i sindacati- si produrranno gravi difficoltà e problemi di gestione nelle nostre scuole dell’infanzia“.
Infine, l’applicazione di un contratto diverso da quello della scuola “potrebbe rendere più difficili e improbabili gli eventuali processi di statalizzazione che il Comune ha sempre dichiarato di voler fare”.
Per questo i sindacati chiedono al Comune di riaprire immediatamente il confronto.