Parlare di ecologia è molto facile. Capirne un po’ e parlarne con cognizione di causa presuppone invece una notevole preparazione. Eh sì, perché la faccenda è molto complessa. E’ facile schierarsi “pro o contro” qualcosa, per poi ricredersi con una argomentazione convincente della parte che ritenevamo avversa. L’uomo comune “crede” di avere un’opinione, in realtà spesso non ha ancora capito dove sta il problema. Proprio per questo, Europa Verde, Federazione Università Verdi Italia, comunità Laudato sì e associazione Eco, col patrocinio del Comune di Bologna, hanno dato vita a una “Scuola di eco-politica”: una serie di incontri attraverso i quali formare le persone alla comprensione dei problemi e delle possibili soluzioni.

La scuola di eco-politica dei Verdi

Già nel sottotitolo si può avvertire un distanziarsi dall’ecologia militante, infatti si legge “dall’ecologia all’ecosofia”. In pratica, prima di fare i “gretini” documentiamoci bene, scientificamente, sulle questioni. Il problema dell’ambiente – come sottolinea Arturo Ciliegi di “Ecologica”– sarà visto nella totalità dell’esperienza umana, che comprende filosofia, estetica e l’ambito culturale in generale. L’obiettivo finale è costruire una cultura sulle problematiche ambientali. Lo sguardo non è solo scientifico: «L’attivismo senza la visione globale si sente frustrato, non può evolvere in qualcosa di più, e la politica senza un ideale diventa un gioco di palazzo. Come diceva Gaber, ora è tempo di organizzarsi e unirsi intorno a un’idea, anche e soprattutto con la cultura».

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Alessandro Fabianelli di Associazione Eco pone attenzione sul fatto che molti politici (cioè parte di coloro che dovrebbero risolvere le questioni ambientali) non abbiano una preparazione specifica al riguardo, e questo non fa che evidenziare il bisogno di costruire cultura, anche nell’ottica di formare una classe politica di riferimento.

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Non solo scienza: l’ambiente come parte di un universo filosofico e teologico

Ma veniamo al programma del primo ciclo di lezioni. Apertura col botto sabato 29 ottobre: alle 16 in Sala Anziani a Palazzo d’Accursio: lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja racconterà la paranoia come malattia distruttiva ha portato a due guerre mondial, e a disastri ricorrenti anche nei sistemi democratici. Ce ne parla Paolo Galletti di Laudato sì.

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Il 26 novembre alle ore 15 “Nucleare, una risposta?”, la lezione in cui Massimo Scafia (fisico e matematico) esaminerà se la soluzione-nucleare (che sembra tornare in voga) possa essere una soluzione oppure no. Sicuramente sarà l’episodio più scientifico della rassegna. Tuttavia Davide Celli ai nostri microfoni ha inquadrato questa tematica in un discorso culturale, filosofico e di linguaggio, con un forte accenno all’animalismo, in quanto l’esercizio di violenza che compiamo sugli animali ci allena a compierla sugli uomini.

Terza data di questo ciclo sarà il 10 dicembre. Alle 15 Claudio Ubaldo Cortoni (monaco camaldolese e docente pontificio) presenterà “Religioni e madre Terra”, la sua lezione-relazione sul ruolo delle religioni nella presa di coscienza sulle questioni ambientali. Emblematca chiusura di un ciclo di lezioni che tratta l’ecologia e l’ambientalismo da un punto di vista umanistico, non riducendo la visione ad uno sguardo meramente scientifico (che già è comunque tanto) ma la allarga ad una panoramica esistenziale-filosofica e teologica, nella quale l’eco-politica trova la sua giusta collocazione come bisogno prettamente umano.

Gli incontri sono aperti a tutti e totalmente gratuiti.

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Sergio Fanti