È l’allarme lanciato dal Centro Servizi Ortofrutticoli, che calcola i danni della protesta. Legacoop: “Stop alla guerra tra poveri”. E intanto Coldiretti regala frutta e verdura.
Continua a far discutere lo sciopero degli autotrasportatori che sta bloccando il Paese. Con la protesta dura, i conducenti di tir contavano di far destare l’opinione pubblica sulla loro condizione, ma finora le voci che si sono levate sono di condanna per le modalità adottate.
Dal ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, passando per cooperative e supermercati, fino agli agricoltori: tutti sembrano non comprendere i blocchi messi in atto dagli autotrasportatori, specie in una fase economica come questa, e c’è già chi inizia a chiedere metodi severi per interrompere la protesta.
Il Centro Servizi Ortofrutticoli ha anche calcolato i danni provocati: 50 milioni di euro al giorno. Soldi che, manco a dirlo, pagheranno i consumatori. Il rincaro, soprattutto per i prezzi di frutta e verdura, infatti, arriva a punte del 40%.
Anche nel mondo cooperativo la situazione genera preoccupazione. Quest’oggi è intervenuta anche Legacoop, tramite il suo presidente Gianpiero Calzolari: “È necessario contemperare il diritto di sciopero con i diritti più generali dei cittadini e delle imprese che allo sciopero, liberamente, hanno deciso di non aderire, scongiurando i blocchi selvaggi che stanno letteralmente mettendo in ginocchio l’economia del Paese”.
Calzolari parla anche di una “guerra fra poveri a cui bisogna mettere fine ripristinando al più presto la legalità”.
Contrari ai blocchi anche gli agricoltori di Coldiretti, che quest’oggi, su tutto il territorio nazionale, danno vita ad un’iniziativa particolare. Il titolo è “Coraggio Italia” e consiste nel regalare o vendere a prezzi scontati i prodotti ortofrutticoli.
A beneficiare dell’iniziativa nella nostra città è la mensa della Caritas, secondo una scelta di responsabilità, come ha spiegato Alessio Scalas di Coldiretti Emilia Romagna ai nostri microfoni. “In un momento come questo, gli agricoltori, che pure vivono gravi difficoltà al pari degli autotrasportatori, hanno scelto di adottare un atteggiamento responsabile”. La protesta, secondo Scalas, dovrebbe essere rivolta nei confronti delle Istituzioni e non dei cittadini.