L’editore decide di sospendere le pubblicazioni dal primo febbraio a causa del blocco dei fondi per l’editoria, dovuto ad un’inchiesta per presunti illeciti. 36 giornalisti in cassa integrazione.
Da oggi, nelle edicole ci sarà una (ulteriore) testata in meno: a partire dalla giornata di ieri sciopero a oltranza per i giornalisti dell’Informazione-il Domani a causa della sospensione delle pubblicazioni a partire dal prossimo primo febbraio, annunciata dall’azienda Editoriale Bologna Srl. A determinarlo, la sospensione del contributo pubblico del Dipartimento per l’editoria del ministero, pari a milioni che ne determinava la sopravvivenza da diversi anni.
Causa del congelamento dei fondi, l’indagine in corso avviata dall’Agcom su un presunto doppio contributo di cui il gruppo editoriale di Erminio Spallanzani potrebbe aver beneficiato. Nell’inchiesta avviata dalla Procura e dalla Guardia di Finanza sono indagati lo stesso editore e l’amministratore delegato di Rete 7 Giovanni Mazzoni.
“In cassa di fatto vengono a mancare un milione e 800 mila euro di punto in bianco – spiega Alessandra Testa, giornalista dell’Informazione e membro del Comitato di redazione – I contributi arrivano alla fine dell’anno in corso, quindi le banche che avevano anticipato le risorse per il 2010, l’hanno bloccato”. A far emergere chiaramente l’importanza dei contributi, la decisione dell’editore, che “ha fatto sapere che non è più in grado di coprire la somma necessaria per mandare avanti l’attività”, spiega la Testa.
Stallo dunque fino a quando non verrà accertata la situazione, cosa che dovrebbe avvenire entro i 9 mesi. Nel frattempo: cassa integrazione per i 36 lavoratori delle tre redazioni di Bologna, Modena e Reggio Emilia, e a piede libero i precari che come in tutti i giornali contribuiscono in maniera sostanziale alla realizzazione della testata. “La situazione dei nostri collaboratori è veramente disastrosa: aspettano lo stipendio da mesi, con tutto i problemi che ne conseguono, perché nessuno può costringere a lavorare qualcun che non viene pagato – sottolinea la giornalista – E’ uno dei primi argomenti messi sul tavolo in ogni incontro sindacale, perché i collaboratori sono una parte fondamentale di ogni giornale oramai, da cui non si può certo prescindere”.
La situazione all’Informazione-il Domani (nata dalla fusione avvenuta nel 2008 a seguito della cessione di Legacoop dell’iniziativa editoriale a favore del gruppo Rete7 S.p.A) è in condizioni che rendono il lavoro dei giornalisti difficile da tempo: autoriduzione di stipendi tramite contratti di solidarietà da ben tre anni, trattenuta (contestata) della 14esima, e le assunzioni per i collaboratori precari ormai del tutto svanite all’orizzonte. “Sono anno che i lavoratori sono in stato di crisi, lavorando a rotazione e molto meno giorni di quanto dovrebbero e il giornale si fa a risorse ridotte”. E solo due mesi fa, l’azienda aveva firmato un nuovo accordo di solidarietà vincolando il suo proseguimento alla verifica svoltasi per l’appunto ieri in Regione, nel tavolo di crisi tenutosi fra le parti. Il prossimo incontro è previsto per il 23 gennaio. Nel frattempo: la sospensione dell’informazione.
“Qui il problema – denuncia la Testa – è che non si vuole più investire in questo giornale e la realtà è che sulla televisione hanno deciso di continuare a investire, sul giornale i sacchi della borsa sono stati tagliati”. Salva infatti fortunatamente la redazione di èTV, dichiara piena solidarietà con le redazioni del quotidiano, così come l’Fnsi e l’Aser che si dichiarano molto preoccupati “per una redazione che da anni si sottopone a sacrifici per consentire alla testata di uscire”.
Un altro tassello che si aggiunge a quelli già profondamente lacerati della questione Rai, degli stipendi dell’Unità e della chiusura di Liberazione, dei timori non ancora risolti dei pubblicisti, delineando il panorama frammentato e sempre più messo a dura prova della stampa italiana.
Ilaria Giupponi