Saranno quattro giorni intensi quelli che si svolgeranno a Bologna alla Festa nazionale di Rifondazione Comunista. Quattro giorni di politica, dibattiti, cultura, spettacoli e gastronomia che porteranno al parco Maurizio Cevenini di Borgo Panigale i principali esponenti del pensiero non allineato.
Dagli attori Ascanio Celestini, Sabina Guzzanti e Andrea Rivera, ad esponenti politici della scena nazionale e internazionale, come Pablo Iglesias, fondatore di Podemos, Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, e Luigi De Magistris, ex sindaco di Napoli e rappresentante di Unione Popolare. E poi ancora: Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, il giornalista Michele Santoro, la conduttrice e comica Francesca Fornario e anche il vescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi.

La Festa di Rifondazione Comunista con ospiti “non allineati”

La Festa di Rifondazione Comunista si aprirà giovedì 21 settembre e proseguirà fino a domenica 24. Ad inaugurarla sarà, alle 17.00, il dibattito “stragi e neofascismo”, con il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna Paolo Bolognesi e il vicepresidente nazionale dell’Anpi Carlo Ghezzi. In serata, invece, lo spettacolo “Radio Clandestina” di Ascanio Celestini, incentrato sulle Fosse Ardeatine.
Venerdì 22, invece, il dialogo tra Pablo Iglesias e Franco “Bifo” Berardi su “Media, guerra e potere politico”. Nella stessa serata anche l’intervento di Michele Santoro.

La forza politica che organizza l’iniziativa, però, vuole mettere al centro il tema della pace, ma anche la campagna per il salario minimo, la sicurezza sul lavoro, la difesa della sanità pubblica, l’opposizione al governo Meloni, il no all’autonomia differenziata e al presidenzialismo, le questioni sociali e ambientali.
Temi cari a Rifondazione Comunista che, tutti insieme, incarnano il non allineamento del partito alla politica parlamentare.

«Abbiamo cercato di fare della festa un’occasione per fare incontrare punti di vista diversi da quelli delle forze dominanti al governo, ma in parte anche quelli dell’opposizione parlamentare – osserva ai nostri microfoni Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sono dentro a un pensiero unico, si pensi alla guerra, mentre il filo conduttore della nostra festa è sicuramente quello della pace, del cessate il fuoco, della trattativa».
Acerbo, in particolare, sottolinea come sul tema bellico buona parte dell’opposizione di fatto sia alleata della maggioranza di destra.

Il giudizio che Rifondazione esprime sul governo è ovviamente negativo. «Per anni in campagna elettorale hanno detto “prima gli italiani”, poi per prima cosa hanno colpito gli italiani poveri cancellando il reddito di cittadinanza per centinaia di migliaia di persone», sottolinea Acerbo, che si dice preoccupato anche per la normalizzazione del neofascismo che avviene nelle sedi europee. «Basta essere allineati alla Nato e alle politiche europee che si perdona tutto – evidenzia il segretario di Rifondazione – Noi invece non perdoniamo niente».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MAURIZIO ACERBO: