Ci tiene a dire che il candidato è Mattia Santori e non “il leader delle sardine”. Ma aggiunge che diversi esponenti del movimento nato in occasione delle ultime elezioni regionali contro la Lega di Matteo Salvini si candideranno in diverse città italiane all’interno del centrosinistra e nei prossimi giorni la pagina Facebook 6000 sardine pubblicherà un elenco.

Santori e altre sardine: le ragioni delle candidature alle Amministrative

Dopo l’annuncio dei giorni scorsi, Santori ha ufficializzato oggi la sua candidatura alle comunali di Bologna nella lista del Partito Democratico e, nel farlo, ha voluto togliersi qualche sassolino nella scarpa verso chi nei giorni scorsi lo ha criticato e accusato di essere un figlio di papà. «Lavoro da quando ho 15 anni – sottolinea – Ho fatto il rider quando ancora si chiamavano portapizze, ho raccolto la frutta quando ancora la parola bracciante non era in voga». Fino alla laurea in Economia, un lavoro a tempo indeterminato, la ricerca, ma senza dimenticare le esperienze in Estate Ragazzi, i centri estivi delle parrocchie.

Eppure proprio le sardine definirono il Pd un “marchio tossico” e lo stesso Santori ha detto in più occasioni che non si sarebbe candidato. Oggi invece ha spiegato che avrebbe potuto sfruttare la notorietà avuta col movimento per avere un posto al sole, mentre ha deciso di cominciare dal livello più basso, quello comunale appunto.
Inevitabile è arrivata la domanda sul perché abbia scelto il Pd invece che Coalizione Civica, dal momento che la vicepresidente della Regione e leader di Emilia Romagna Coraggiosa, Elly Schlein, lo ha a lungo corteggiato.
Santori elenca una serie di motivazioni, tra cui quella più politica riguarda l’affollamento di candidature civiche nelle altre liste, mentre vuole misurarsi con persone che fanno politica fin dall’inizio all’interno di un partito.

Prendendo spunto dal luogo in cui si è svolta la conferenza stampa, L’Altro Spazio di via del Pratello, Santori ha spiegato che una delle priorità del suo impegno riguarderà proprio l’inclusione delle persone disabili.
Aumentare il bilancio partecipativo, puntare sulle case di quartiere e sui giardini di comunità sono gli altri punti indicati dall’esponente delle sardine.
E poi c’è lo sport, che gli è valso anche l’ironia per un post in cui evocava lo stadio del frisbee. Santori, prima della notorietà arrivata con le sardine, allenava squadre di basket. E l’importanza dello sport e di impianti adeguati l’ha rivendicata anche oggi.

Il tema dello stadio, però, rischia di scaldare la campagna elettorale, in particolare a proposito della struttura “temporanea” che verrà costruita in prossimità di Fico per consentire il restyling del Dall’Ara.
La candidata di Sinistra Unita per Bologna, Dora Palumbo, si è già espressa contro il progetto, considerato l’ennesimo favore per tentare di rianimare l’agonizzante “Disneyland del cibo”, che dopo la pandemia ha presentato un piano di rilancio per tentare di far quadrare i conti.
Nelle stesse parole del candidato del centrosinistra, Matteo Lepore, lo stadio temporaneo non sarà così temporaneo, nel senso che ultimata la ristrutturazione dello stadio, la struttura resterà in piedi per ospitare le giovanili, il calcio femminile. E forse anche il frisbee?

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