L’incontro di ieri tra Renzi e Tsipras non ha cambiato molto sullo scenario europeo. Più interessanti sembrano i segnali giunti dall’incontro tra il ministro delle finanze Varoufakis e Padoan. Varoufakis propone un percorso realistico per uscire dalla crisi e incassa il sostegno di Obama, che teme che Atene possa finire tra le braccia di Putin. Nel pomeriggio,intanto, al Cinema Europa di Bologna, proiezione di “Hope on the Line”, un documentario su Syriza e Tsipras.
A parte la cravatta regalata da Renzi a Tsipras, ieri in visita ufficiale a Roma, e un generico richiamo alla convergenza in materia di crescita, non rimarrà molto dell’incontro bilaterale, parte del tour di debutto europeo del nuovo premier greco. Renzi, forse preoccupato dal fatto che il nostro paese sia creditore netto nei confronti della Grecia per 40 miliardi di euro, ha ribadito, in altre parole che, pur avendo la crescita come obiettivo, non ci saranno spiragli per il taglio del debito greco.
Molte di più le indicazioni giunte invece dall’incontro tra il ministro delle finanze greco Varoufakis e il suo omologo italiano Padoan. In sostanza il ministro greco ha chiesto un prestito di 2 miliardi alla BCE per superare la fase critica dei prossimi mesi, con la promessa nella fase successiva di attaccare i problemi strutturali del paese. Questa posizione che ribadisce, per l’ennesima volta, il rifiuto di Atene di riconoscere la Troika (da qui la richiesta alla BCE), mette in evidenza la voglia dell’esecutivo greco di presentarsi come un partner solido e affidabile al tavolo della trattativa.
Se da una parte sembra che Atene riuscirà a ottenere una dilazione del debito (si è parlato di legare gli interessi sul debito alla crescita), dall’altra sembra difficile si possa arrivare ad un taglio del debito stesso, e ancor di più risulta improbabile che Berlino (dove non si terrà alcun incontro bilaterale, pare per volontà della stessa Merkel) possa accettare l‘aumento robusto del salario minimo promesso da Tsipras.
Alla base di questa netta contrarietà della Germania c’è un problema di approccio economico all’Unione Europea, seconod Giacomo Bracci, economista e fondatore del gruppo di studio “Economia per i cittadini” Per Berlino si deve rifiutare l’inflazione salariale, perchè una compressione della domanda interna, con conseguente bilancia commerciale in attivo, è l’unica strada da seguire. Inoltre, va detto, da sempre la Germania ha visto all’Unione in una prospettiva egemonica, contrapposta a quella federalista ed egualitaria della Francia. Se Parigi darà il suo sostegno al piano di Atene, come lasciato intravedere dal ministro delle finanze Michel Sapin, e dal commissasio “commissariato” Pierre Moscovici, Tsipras avrà vinto la sua battaglia.
Ultimo ma fondamentale elemento è il ruolo degli Stati Uniti, che, per bocca di Obama, hanno esplicitamente appoggiato l’esecutivo Tsipras che, non a caso, ha scelto una banca francese con sede negli Stati Uniti, come consulente per la ristrutturazione del debita da contrattare direttamente con i creditori, bypassando la Troika. Obama vuole scongiurare la possibilità che Atene ricada nela sfera d’influenza di Mosca, che si è già detta disponibile ad aiutare la Grecia.
Fino a qui, insomma, c’è molto di più della cravatta di Renzi.