Grande attesa per “Il buio”, lavoro drammaturgico di Antonio Moresco, che sarà in scena al Teatro delle Moline dal 5 al 17 marzo. Si tratta di un’opera di profonda indagine interiore e spirituale sulla figura di Santa Rita da Cascia, interpretata da Alessandra Dell’Atti. Il titolo individua quello che per Moresco è uno dei due grandi protagonisti del lavoro. L’altro è il suo contraltare, la luce. Questo perché per Moresco è molto importante immergersi in uno spazio misterioso e prenatale, mediante il quale avvicinarsi agli abissi, ai misteri della vita. E, nella fattispecie, ai misteri di Santa Rita da Cascia.

Il mistero di Santa Rita in un’indagine spirituale che è un viaggio nell’anima umana

Una santa dalla vita apparentemente normale, sposata con due figli. Il marito viene ucciso in una vendetta notturna (era il tempo dei Guelfi e Ghibellini) e Rita perdona. Tuttavia i figli – secondo la consuetudine del tempo – avevano il dovere di vendicare il padre e così avrebbero fatto. Rita prega e scongiura Dio di farli morire, piuttosto che aggiungere sangue al sangue. E i due ragazzi muoiono davvero. Verità? Invenzione? Chi lo sa. Di certezze biografiche ce ne sono pochissime, siamo a cavallo di Trecento e Quattrocento. E si aggiunga il fatto che quella di Rita è “una storia collettiva”: in tanti si sono ispirati a lei aggiungendo un piccolo mosaico, cosa che ha legittimato Antonio Moresco ad aggiungere pure lui qualche invenzione. Santa Rita da Cascia è la Santa più famosa al mondo, oseremmo dire “la più gettonata”. Durante la prima guerra mondiale, i soldati al fronte stringevano tra le mani il suo santino e  – comprensibilmente – vi si aggrappavano come tramite per la vita che non volevano abbandonare. Una figura davvero mitica che ha ispirato Antonio Moresco a indagarne le contraddittorietà, alla ricerca dei fondali delle nostre anime.

Il sipario si alzerà martedì-giovedì-venerdì-sabato alle ore 21, mercoledì alle ore 19, domenica alle 18,30. La produzione (che oltre ai già citati Moresco e Dell’Atti comprende Rita Deiola al lavoro sulle ombre, Stefano Mazzanti alle luci, Guido Affini ai suoni e Cristina Accardi aiuto regista) chiede che gli spettatori possano vestirsi con abiti scuri, per partecipare attivamente al buio che è parte integrante della creazione.

Mercoledì 6 marzo, dopo lo spettacolo, avrà luogo la presentazione di “Sacra follia” di Antonio Moresco (collana Linea di Luca Sossella editore). Il libro contiene il testo de “Il buio” e comprende anche l’inedito “Passione e morte di un burattino”, in cui lo scrittore inserisce la fabula di Pinocchio nelle stazioni della Passione di Cristo. Antonio Moresco, scrittore di lungo corso e di lunghe sofferenze con l’editoria, è alla sua prima regia teatrale. Moresco è un personaggio davvero particolare e con una biografia frastagliata, che va da studi in seminario a militanze nella sinistra extra-parlamentare, a lunghissime camminate che hanno sortito finalità politiche.

Sergio Fanti

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