Torna la festa cittadina di Rifondazione Comunista, che si svolgerà da questa sera, 29 giugno, a domenica 2 luglio. È al Parco dell’ex Velodromo in via Pasubio a Bologna che si svolgeranno le quattro serate che anticipano un’analoga festa che si svolgerà dal 21 luglio a Imola.
Gli ingredienti della festa di Rifondazione restano gli stessi: la politica, con dibattiti su temi centrali del presente, si mescola alla socialità, ai concerti e alla cucina popolare.
Una delle battaglie che Rifondazione Comunista ha deciso di condurre riguarda il tema del salario minimo, con la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che lo fissi a 10 euro.

La festa di Rifondazione Comunista e la raccolta firme per il salario minimo

C’è il tema del lavoro e della precarietà, con la presenza di esponenti dei sindacati cittadini, ma anche il tema dell’antifascismo, con la partecipazione dei presidenti di tre circoli dell’Anpi tra i dibattiti che si svolgeranno all’interno della festa di Rifondazione Comunista.
Ma oltre alla politica c’è la convivialità, con cucina e bar popolare, ma anche lo spazio alla musica, con i live di I Carrelli Elevatori, Downbeat Bologna, Salvo Giordano, Dandy Bestia, Trio di Do e Balotta Continua.

Ma durante la festa sarà possibile anche firmare la proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo a 10 euro, portata avanti da Unione Popolare.
«Non chiediamo chissà cosa – osserva ai nostri microfoni Mauro Collina, segretario bolognese di Rifondazione – chiediamo che le persone possano avere un salario dignitoso e il salario minimo a 10 euro colmerebbe un po’ le risorse che le persone si sono viste erodere dall’inflazione reale, che è più alta di quella delle statistiche ufficiali».

Per Collina il giudizio sull’operato del governo Meloni è ovviamente negativo – «È un governo fascista, non c’è molto da dire» – ma le critiche di Rifondazione non vengono risparmiate nemmeno verso chi, Pd e Cgil, avrebbero il dovere di opporsi e invece sembrano titubare. «Occorrono gesti concreti, non storielle – insiste il segretario di Rifondazione – Altrimenti si mostra una subalternità alle stesse politiche».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MAURO COLLINA: