In una celebre puntata dei Simpsons, Bart prende la scossa nel tentativo di prendere un dolcetto attaccato alla corrente elettrica. A differenza di un criceto, che impara subito la lezione e non tocca più la prelibatezza elettrificata, il protagonista del cartone animato continua a ripetizione a prendere la scossa nel reiterato tentativo di prendere il dolcetto.
A quasi 15 mesi dall’inizio della pandemia, molta della gestione dell’emergenza assomiglia alla scena appena descritta. E il rischio è che qualcosa di simile possa accadere il prossimo 26 aprile, in occasione della riapertura delle superiori in presenza.

Riapertura superiori, le incognite sul trasporto pubblico locale

Tra gli alleggerimenti delle misure restrittive che entreranno in vigore dal 26 aprile, c’è appunto quella della riapertura anche delle scuole superiori. Studentesse e studenti, secondo le ipotesi fin qui enunciate dal governo, potranno tornare tra i banchi al 100%.
Uno dei principali problemi registrati con la scuola completamente in presenza nel settembre scorso era relativo al sovraffollamento degli autobus del trasporto pubblico locale. Un tema mai del tutto risolto, nonostante i limiti di capienza fissati al 50% e un aumento dei mezzi in circolazione.

«In Emilia-Romagna abbiamo messo in circolazione 530 autobus in più – ha ricordato l’assessore regionale ai Trasporti Andrea Corsini nel corso di una conferenza stampa – e stiamo cercando sul mercato altri eventuali autobus a disposizione, anche se abbiamo dato fondo alle riserve e, come è noto, gli autobus non si comprano al supermercato».
La Regione, in particolare, sta aspettando indicazioni da Roma, che dovrebbero arrivare mercoledì. Nel frattempo, insieme alle aziende e ai gestori del servizio, viale Aldo Moro sta predisponendo diversi scenari, tra cui quello per il quale la capienza rimanga al 50%.

In questo caso, gli attuali autobus in circolazione potrebbero non essere sufficienti a trasportare tutti gli studenti, mentre nel caso fosse rimosso il limite del 50% della capienza, il rischio potrebbe essere quello di tornare a vedere le scene di sovraffolamento che abbiamo già visto.
«È necessaria la collaborazione con le scuole – mette in chiaro Corsini – in particolare nello scaglionamento delle entrate e delle uscite degli studenti». Un appello che lo stesso assessore regionale aveva già rivolto al mondo della scuola nell’autunno scorso, ma senza grandi risultati.

Resterà dunque da vedere cosa deciderà il governo in questi giorni e come, di conseguenza, i territori si attrezzeranno per garantire il trasporto pubblico in sicurezza, nella speranza che le lezioni del recente passato siano state apprese.

ASCOLTA LE PAROLE DI ANDREA CORSINI: