“Rent Strike Bolognina”: questo è il titolo della produzione in cui il regista Michael Petrolini racconta la battaglia contro il caro affitti nel quartiere Bolognina di Bologna. La proiezione rientra nella rassegna “Doc Doc chi è?” nata a gennaio con la collaborazione tra il Cinema Galliera e OpenDDB, la piattaforma di cinema indipendente più grande d’Europa.

La nascita della protesta nel documentario di Michael Petrolini

La produzione è ambientata a marzo 2020, nel primo periodo della pandemia di Covid-19, quando le strade di Bologna restano deserte. Il documentario racconta del problema degli affitti che è emerso durante la pandemia, in particolare di una cinquantina di persone che si sono unite e hanno smesso di pagare l’affitto: sono gli inquilini di 13 appartamenti in via Serlio 6 (Bolognina). Così inizia il documentario girato e diretto da Petrolini, inquilino dello stabile che si trova personalmente coinvolto nella protesta. Come ci racconta lo stesso regista Michael Petrolini: «mi sono trovato in questo palazzo un mese prima che scoppiasse la pandemia e dopo neanche due settimane dall’inizio della quarantena mi hanno bussato alla porta due persone per chiedermi se volessi aderire allo sciopero degli affitti e io, dato che mi trovavo con tutti i lavori annullati, ho deciso di aderire allo sciopero». Nasce quindi così lo sciopero “Rent Strike” che Petrolini ha deciso di documentare all’interno della sua produzione. Come ci racconta lui stesso: «ho pensato di voler documentare con una telecamera questo percorso anche per tutelarci nel caso dovessero esserci problematiche legali».

Gli inquilini hanno presentato la richiesta di sospensione temporanea dell’affitto alla proprietaria del palazzo senza però ricevere risposta per otto mesi. Aggiunge Petrolini: «La richiesta non ha trovato alcuna risposta quindi abbiamo iniziato a fare una sorta di protesta appendendo gli striscioni dalle finestre». La produzione racconta così una storia sviluppata nel corso di un anno e che si conclude con un accordo tra le parti mediato dalle istituzioni locali. Non si tratta però di una vittoria infatti la proprietà ha continuato a cercare un modo per proseguire le speculazioni immobiliari a discapito di tutti coloro che lottano per il loro diritto ad abitare. Le ragioni del diritto dell’abitare sono oggi sempre più attuali. La vicenda raccontata diventa inoltre simbolo di una realtà che prosegue e che divide la società in un discorso che incide sul futuro. Esiste una divisione tra chi ha un’abitazione e chi la cerca, tra chi può permettersi una rendita e chi prova ad andare avanti con le risorse che ha.

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