Alla vigilia della festa che si terrà da domani a domenica all’Iqbal Masih, il Partito Comunista dei Lavoratori candida Michele Terra alla guida di viale Aldo Moro. “Siamo noi la vera sinistra di alternativa, gli altri sono confusi”.
Il Partito Comunista dei Lavoratori presenta il suo candidato
Da domani a domenica, al Circolo Iqbal Masih di via dei Lapidari, il Partito Comunista dei Lavoratori darà vita alla propria festa. Osteria, musica, libreria e socialità faranno da cornice a tre dibattiti organizzati dal partito. Il primo, domani sera, alla presenza del giornalista e scrittore Fulvio Abbate, intitolato “Situazionismo patafisica e trotskismo”. Sabato, invece, sarà presente il portavoce nazionale del Pcl, Marco Ferrando, mentre domenica si svolgerà un dibattito aperto a forze politiche, sindacali e movimenti, intitolato “Crisi, classe operaia e precariato“.
Sempre quest’oggi, però, il Pcl ha annunciato che presenterà una propria lista alle elezioni regionali, candidando l’inossidabile Michele Terra alla carica di presidente. Una presenza, quella del partito, che è resa ancora incerta dalle regole della nuova legge elettorale regionale, in particolare dalla confusione che sembra ancora regnare sulla questione della ripartizione delle circoscrizioni.
Se le regole del gioco sono incerte, chiaro è invece il programma del Pcl, che si candida a rappresentare “la vera sinistra coerente e anticapitalista“.
Ai nostri microfoni, Michele Terra spiega come il partito “non abbia applaudito a Vasco Errani quando era in auge, né quando è caduto”. I comunisti hanno sempre espresso critiche verso la gestione del centrosinistra dell’era Errani con osservazioni articolate in diversi punti. “Durante l’era Errani – spiega Terra – sono stati chiusi ospedali e tagliati posti letto, non è stato fatto nulla per impedire che le fabbriche chiudessero, preferendo difendere la cassa integrazione in deroga straordinaria ed è da questa giunta che sono stati sdoganati i finanziamenti alle scuole private”.
La proposta alternativa del Pcl invece prevede, tra le altre cose, di nazionalizzare le fabbriche che chiudono, assumere i precari della pubblica amministrazione, una scuola pubblica, laica e gratuita, insieme al tema della casa e dei trasporti, le cui politiche, per Terra, devono essere di classe, a favore di lavoratori e pendolari, e non invece votate alle grandi opere.
Terra non risparmia critiche nemmeno alla sinistra del Pd, in particolare all’atteggiamento assunto da Sel e Rifondazione. “Mi sembra che siano confusi e che stiano prendendo tempo per capire quale strategia elettorale sia la migliore. Hanno amministrato fino a ieri con il Pd e, se vogliono dare discontinuità, dovrebbero farlo in modo radicale. Per questo noi siamo l’unica forza di sinistra anticapitalista e coerente”.