Al coro di chi chiede la moratoria sul codice appalti si è unito anche il sindaco di Firenze Dario Nardella (PD), salutato con entusiasmo dal leader della Lega Matteo Salvini. Ma la sregolazione degli appalti pubblici nello sviluppo dei progetti legati al Recovery Fund rischierebbe di essere un regalo alle mafie, in un contesto in cui la Direzione Investigativa Antimafia ha già lanciato l’allarme sul rischio infiltrazioni. Ne abbiamo parlato con l’avvocata Vincenza Rando, vicepresidente di Libera.

Codice appalti: fondamentale nel contrasto alla criminalità organizzata

Poco meno di una settimana fa la Direzione Investigativa Antimafia lanciava l’allarme rispetto al rischio di infiltrazioni mafiose nei progetti di rilancio previsti dal Recovery Fund. Il rapporto semestrale della Dia, infatti, segnalava che, nonostante il rallentamento del 10% del PIL subito dall’economia italiana, nel primo semestre del 2020 le segnalazioni per operazioni sospette sono aumentate del 30%. A pochi giorni di distanza, aumenta le fila dei politici che chiedono una moratoria sul Codice Appalti, ovvero l’insieme di norme che regolano la progettazione, l’appalto e l’esecuzione dei lavori e servizi pubblici.

Nei giorni scorsi il sindaco di Firenze Dario Nardella (Pd) ha infatti lanciato una proposta simile a quella contenuta nel piano della task force guidata da Vittorio Colao: applicare direttamente le direttive europee, scavalcando così il Codice, almeno per le opere ritenute strategiche. Il leader leghista Matteo Salvini ha commentato a stretto giro, dichiarando che «anche il Pd (col sindaco di Firenze) chiede di cancellare il codice degli Appalti per aprire i cantieri». Andrea Orlando, ministro del Lavoro e vicesegretario, ha smentito Salvini, chiarendo la distanza del Pd rispetto a Nardella.

Rispetto alla possibilità di una moratoria sul Codice Appalti, è netta la condanna di Libera: si tratterebbe di un regalo alle mafie. «Io credo che in questo momento sia davvero pericoloso ragionare in questo modo – commenta la vicepresidente di Libera Vincenza Rando – il Codice degli Appalti non è contro l’accellerazione, ma anzi se gestito bene agevola l’accellerazione. Perché tutti i percorsi sono ben costruiti e quindi il servizio viene dato nei tempi giusti. Perché oggi, in un momento in cui le mafie e le consorterie corruttive si stanno attrezzando per succhiare le risorse pubbliche dobbiamo dare questi messagi? Quando le mafie risucchiano risorse pubbliche non migliora la società, non migliora la comunità, non migliora la ricchezza del territorio. Noi siamo molto preoccupate del settore sanitario per esempio. L’abbiamo visto che cosa ci ha voluto raccontare il Covid rispetto all’accesso alla salute».

Anna Uras

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