Potevamo fare la cosa più strana nel momento più strano….e l’abbiamo fatta”

Una sfida nuova e stimolante per Lo Stato Sociale: 5 dischi per 5 artisti, ogni componente della band sarà protagonista di uno di questi. L’obiettivo di questo progetto è dimostrare l’attitudine straordinaria dei membri del collettivo bolognese nella composizione musicale. Una realtà unica nel suo genere capace di rendere protagoniste le idee artistiche individuali. Dopo aver ascoltato l’EP di Bebo, il passaggio di testimone va a Checco, protagonista delle nuove cinque tracce uscite il 5 febbraio via Garrincha Dischi/Island Record. Infatti, ai microfoni di Fujiko Factory, abbiamo avuto come ospite speciale Checco, con cui abbiamo parlato del nuovo progetto musicale, approfondendo le tematiche del suo EP.

By Jessica De Maio

Lo Stato Sociale ha un modo di comunicare molto particolare, che nasce da questa necessità di avere spazio per esprimere a pieno ciò che vogliono dire. Questo progetto si adatta alla perfezione al bisogno di esplorare le sonorità e le poetiche a loro più vicine. Con il verso “Questa voglia di leggerezza fatta di mattoni la chiameremo casa” s’intende anche il lavoro continuo, fondamentale in un gruppo, nel rinnovare relazioni e riscoprirsi, in modo tale da far emergere, nonostante il lavoro in solitaria, quella spiccata attitudine all’ interno di una comunità. Tutti i testi sono firmati dallo Stato Sociale, proprio per raccontarsi nella loro totalità, ma anche per raccontare sé stessi agli altri attraverso un’indagine più intima e personale. Nella band c’è una forte componente di amicizia e onestà, tanta voglia di migliorare e di stare insieme. Checco sottolinea che l’aver deciso di stare insieme è una sorta di punto di non ritorno ed ammette di non riuscire ad immaginare lo Stato Sociale senza un membro del gruppo.

Il nuovo album di Checco de Lo Stato Sociale

Il primo brano di cui ci ha parlato è Barca, prima traccia dell’album. Il brano è stato composto durante il lockdown e racconta della difficoltà di scegliere, in riferimento alla situazione maturata nel recente passato dell’artista, che ha deciso di diventare padre. Il pezzo analizza le incertezze e le insicurezze che conseguono ad una scelta di tale portata. Un altro brano centrale nell’album e nella nostra intervista è stato Perso. Composto originariamente da Bebo, viene ereditato da Checco, in virtù del legame che avverte fin da subito con la tematica affrontata: la mancanza di riferimenti che disorienta facendoti perdere cognizione di chi sei e cosa ti spinge ad andare avanti. Nella tracklist dell’EP il secondo gradino è occupato da Delorean, che parla delle ansie, degli obblighi che la società e che noi stessi ci imponiamo nel momento in cui decidiamo di vivere in un sistema capitalista, dovendo cercare di gestire le difficoltà per restare a galla. I social network, ad esempio, sono importantissimi nel mondo odierno, ma non devono controllare la nostra vita. Le cose che possediamo, talvolta, finiscono per possederci, finendo per dare eccessiva preminenza all’effimero, rischiando di venirne sopraffatti. Ad ogni EP corrisponde un teaser trailer – invenzione dell’ ufficio stampa – per Checco l’idea centrale è stata di mettere in contrapposizione ciò che s’immagina faccia un artista e ciò che realmente fa nel quotidiano.

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