Nel corso del tempo i videogiochi si sono evoluti da mero intrattenimento a vera e propria esperienza videoludica a 360°, in grado di far immergere il giocatore in una realtà parallela dove ogni elemento, dalla scenografia alla musica, contribuisce a creare un’esperienza emotiva unica nel suo genere.

Negli ultimi anni è il gioco in streaming a dominare e, forse per la scelta di dare un’esperienza più immersiva, le musiche hanno lasciato spazio agli effetti sonori. Titoli come Fortnite e Call of Duty si concentrano sul suono di esplosioni e spari, nei giochi da casinò come il poker e il blackjack di https://rabona.com/it/ si sentono i rumori delle carte e delle chips sul tavolo, mentre i simulatori di guida come MotoGP 20 e F1 2020 regalano emozioni a suon di roboanti accelerazioni e sgommate.

La musica è però parte integrante dell’esperienza di gioco, in grado di scandire i momenti salienti ma anche suscitare diverse emozioni, esattamente come una buona colonna sonora nei film di successo. Infatti, sono tantissimi gli esempi che hanno caratterizzato in modo unico e importante i videogiochi più famosi, contribuendo al loro successo. Un esempio lampante è Super Mario Bros, che dal 1985 ha venduto oltre 40 milioni di copie nel mondo. Parte del suo successo è merito della colonna sonora di Koji Kondo, stesso autore delle musiche di Legend of Zelda. In Mario Bros, il tema musicale, pur non elaborato come quelli moderni, si caratterizza per un sound semplice e facilmente riconoscibile che si integra alla perfezione con il mondo colorato e movimentato del gioco: per molti forse la musica più iconica nella storia dei videogiochi.

Cambiando completamente genere, un altro esempio dell’importanza della musica nei videogiochi proviene dal celebre Silent Hill, uno dei videogame horror più famosi di sempre. È soprattutto in Silent Hill 2 che la colonna sonora di Akira Yamaoka riesce a ricreare perfettamente le atmosfere dark e surreali, grazie a un sapiente mix di musica ambient, elettronica e alternative rock.

Abbandonando l’horror per il fantasy, non si può non citare il lavoro di Nobuo Uematsu per la saga di Final Fantasy, che contiene alcuni dei suoi componimenti più famosi, tanto che il celebre brano Liberi Fatali venne riprodotto durante le olimpiadi 2004. Uematsu ha uno stile musicale poliedrico, che passa dal classico al metal, dalla techno al jazz. Una caratteristica di Uematsu è la sinergia con i videogiochi in cui riesce ad accoppiare, in maniera geniale, il giusto sound a ogni fase del gioco. Rendendo l’esperienza ludica estremamente coinvolgente e appassionante.

Altri esempi memorabili si possono rintracciare nelle musiche di Gustavo Santaolalla per il videogioco The Last Of Us, dove le atmosfere cupe della colonna sonora scandiscono alla perfezione lo svolgersi degli eventi. Accordandosi magistralmente con lo scenario apocalittico raccontato nel videogioco, ricreando una delle esperienze più emozionanti mai sperimentate in un videogame.

La colonna sonora raggiunge apici sublimi anche nel videogioco Days Gone, un horror-zombie uscito per PS4. Per richiamare gli spettacolari scenari naturali dell’High Desert californiano, Nathan Whitehead ha preso ispirazione dalla musica folk americana, con l’obiettivo riuscito di creare un legame indissolubile tra scenografia e giocatore, con le note di accompagnamento che esaltano e sublimano l’esperienza di gioco.