A Bologna un convegno promosso dal Coordinamento Primo Marzo. Prospettive e proposte per il superamento dei Centri di Identificazione ed Espulsione

Quali alternative ai CIE? Prospettive e proposte” è il Forum organizzato da European Alternatives con l’Associazione Giù le frontiere – Rete Primo Marzo e il patrocinio della Commissione Europea, del Comune di Bologna, della Provincia di Bologna e della Regione Emilia Romagna che si è tenuto oggi, 10 Maggio. L’incontro rientra nel programma bolognese del Festival Transeurop , il primo festival transnazionale, che dal 2010 si svolge simultaneamente in 14 città europee. L’incontro si iscrive, inoltre, all’interno del percorso People Power Participation sviluppato da European Alternatives, un progetto transnazionale che prevede una serie di consultazione cittadine organizzate da oltre un anno in tutta Europa promuovendo la partecipazione democrarica e il dialogo tra gli europei.

I CIE, centri di identificazione ed espulsione prima denominati centri di permanenza temporanea (CPT), sono strutture previste dalla legge italiana, intesi come i terminali delle politiche migratorie italiane ed europee. Poiché essi hanno la funzione di consentire accertamenti sull’identità di persone trattenute in vista di una possibile espulsione, ovvero di trattenere persone in attesa di un’espulsione certa, il loro senso politico si traccia in relazione all’apparato legislativo sull’immigrazione nella sua interezza. I soggetti prigionieri non vengono considerati come detenuti ma sono eufemisticamente definiti come ospiti della struttura. Al momento però i giornalisti ed i singoli cittadini non hanno libero accesso a questi edifici in quanto considerate zone militari, nei quali i detenuti non possono ricevere visite. Queste anomalie, oltre alla violazione di norme ukmanitarie, creano un buio informativo e di conoscenza provocando giuste critiche nei confronti dei centri.

In quest’occasione culmina l’attività di sensibilizzazione e informazione sulla situazione dei CIE e CARA, realizzata negli ultimi mesi sul territorio italiano ed europeo anche grazie alle campagne LasciateCIEntrare e Open Access Now, dando avvio a un processo non soltanto di presentazione e confronto, ma soprattutto di elaborazione di proposte per sistemi alternativi alla detenzione da rivendicare a livello europeo. Il Forum di Bologna costituirà una piattaforma per la discussione che darà spazio alla partecipazione di numerose organizzazioni, istituzioni e cittadini, coinvolti nei processi di costruzione di modelli sostenibili oltre la dimensione di frontiera e di centro di detenzione. Numerosi gli aspetti legati al più generale fenomeno migratorio che verranno proposti per la discussione in tavoli tematici, anticipati e seguiti da un momento collettivo di confronto diretto nel quale i rappresentanti di organizzazioni impegnate in questi ambiti potranno presentare le proprie proposte e ambiti di realizzazione. Quattro sono i tavoli di discussione: uno sui sistemi alternativi di detenzione, il secondo riguardante gli aspetti giuridici in ciu si accettano anche proposte, un terzo punta alla sensibilizzazione e l’apporto dei giornalisti e dell’informazione, con Tana de Zulueta e Gabriella Guido (LasciateCIEntrare), mentre l’ultimo tavolo mette in luce le risorse economiche che vengono utilizzate per rinchiudere queste persone, sottolineando che possono essere utilizzate meglio e in maniera diversa.

Valentina Stanghellini