La giornata del Primo Maggio a Bologna si preannuncia piuttosto animata. Sono tante, infatti, le manifestazioni che si terranno in città e che vedono lavoratrici e lavoratori scendere in piazza per rivendicare diritti e salario, in un contesto – quello pandemico – in cui rischiano di essere compromessi, ma anche per sollevare istanze sociali, direttamente connesse ai temi economici.
Una giornata di lotta e di festa, quindi, che rischia di essere rovinata dalla provocazione della cosiddetta “Rete dei Patrioti”, un’organizzazione di estrema destra che vorrebbe svolgere proprio a Bologna e proprio il Primo Maggio una manifestazione nazionale.

Primo Maggio, geografia delle manifestazioni in città

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Le manifestazioni del Primo Maggio bolognese cominceranno la mattina, con ben tre appuntamenti in altrettanti luoghi della città.
Alle 10.00, in via Matteotti, davanti al Teatro Testoni, si ritroveranno Sgb, Usi, Cobas, Unione Inquilini per un appuntamento a cui hanno aderito anche il comitato emiliano-romagnolo No Autonomia Differenziata, Prc, Pcl, Pci e Nessuno resti indietro. Lo striscione di apertura della manifestazione conterrà lo slogan: “Lavoro, diritti, salario – Uniti contro la crisi”.
Le realtà scendono in piazza per mettere al centro «l’uscita dalla crisi sanitaria ed economica attraverso la tassazione dei grandi patrimoni e il contrasto al nuovo patto sociale firmato da governo e Cgil, Cisl e Uil e che punta, ancora una volta, a fare pagare a lavoratori e lavoratrici i costi dell’emergenza».

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Sempre alle 10.00, ma in piazza de l’Unità, Usb chiama una manifestazione che viene spiegata così: «A più di un anno dall’inizio della pandemia portiamo in piazza le ragioni e la forza di chi non vuole subire precarietà, appalti, sfruttamento, repressione, di chi lotta per il salario, occupazione, reddito, democrazia e sanità pubblica per tutte e tutti. Contro un governo che lascia indietro i settori più colpiti, aumenta disuguaglianze, penalizza ancora di più il lavoro e la condizione femminile, colpevolizza chi il lavoro non lo trova».

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Ancora alle 10.00, ma in via Mattei, di fronte al centro di accoglienza, si troveranno attiviste e attivisti di Coordinamento Migranti di Bologna, per una marcia con cui si vuole «continuare la lotta che i migranti e le migranti portano avanti da settimane contro le condizioni di vita nel “centro di accoglienza”, un dormitorio dove sono ammassati in camerate da 12 nonostante la pandemia, mentre passano due o tre anni prima di avere risposte dalla commissione». La marcia muoverà verso la Prefettura in piazza Roosvelt.

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Alle 14.00, invece, sarà la volta dell’iniziativa dei sindacati confederali. Cgil, Cisl e Uil hanno scelto di dare vita ad un’iniziativa musicale che si terrà all’Estragon e che vedrà alternarsi concerti in streaming ad interventi sindacali. “L’Italia si cura con il lavoro – Concerto del 1° Maggio a Bologna” è il titolo dell’iniziativa. La scelta viene motivata con la volontà di dare visibilità alle lavoratrici e ai lavoratori del mondo della cultura e dello spettacolo, categorie particolarmente colpite dalla crisi innescata dalla pandemia.

Alle 16.00, invece, l’appuntamento è in piazza Nettuno per la manifestazione “1 maggio tutt* in piazza. Per una convergenza delle lotte!”. Ad organizzare l’iniziativa sono stati i ciclofattorini di Riders Union Bologna, che però invitano al loro fianco tutte le realtà sociali e del mondo del lavoro che vogliono portare in piazza le proprie istanze e le proprie rivendicazioni.
Riders Union Bologna, però, ha già fatto sapere che non tollererà la provocazione dei neofascisti della “Rete dei Patrioti”, che dovrebbe svolgersi alle 15.00 in un luogo ancora non precisato.

ASCOLTA L’INTERVISTA A TOMMASO FALCHI DI RIDERS UNION BOLOGNA: