La ricerca di un posto letto è un’impresa tra le più temute da bolognesi e studenti fuorisede. Alloggi in cattive condizioni, difficili da trovare e – sopratutto – con affitti da capogiro sono la norma in una città che ogni anno risulta ai primi posti nella classifica delle località italiane con il costo dell’abitare più alto. Una situazione a cui Comune di Bologna, Città Metropolitana ed Unibo promettono di porre rimedio con una serie di misure annunciate questa mattina.

La vicesindaca Emily Clancy presenta la ultime misure sugli affitti a Bologna

La prima e più importante novità è l‘Accordo territoriale per i contratti di locazione a canone concordato siglato da associazioni dei proprietari e degli inquilini. Un patto che mira a mantenere gli stessi livelli di prezzo, senza rincari, nell’anno a venire. Il Comune di Bologna interviene con 1.3 milioni di euro. Fondi destinati ai proprietari, che potranno ricevere dall’amministrazione pubblica una parte della rendita sgravando così gli inquilini di parte della spesa. «Nel concreto» scrive il Comune in una nota «si tratta di una riduzione media tra il 18% e il 20% a beneficio del conduttore», ovvero l’inquilino. Dal 29 agosto al 30 novembre i conduttori interessati con ISEE inferiore a 35.000 euro potranno fare domanda sul sito del Comune di Bologna. «La possibilità è valida per tutti i nuovi contratti siglati da agosto, anche prima del 29».
«Abbiamo adottato un approccio intersezionale alla questione affitti» ha detto la vicesindaca Clancy «inserendo anche premialità per alloggi che incontrino certi standard qualitativi e di efficienza energetica».

Altre misure presentate contestualmente sono il Contributo affitto 2022 e i Contributi destinati alla rinegoziazione dei contratti di locazione. La prima consiste in un contributo pari a tre mensilità, fino a 1500 euro, destinato ad inquilini con ISEE inferiore a 17.154 euro o con ISEE superiore ma inferiore a 35.000 euro e che possano dimostrare un calo di reddito superiore al 25% tra il 2021 e il 2022. Il bando aprirà il 15 settembre 2022. La seconda misura, invece, consiste nella rinegozazione del contratto di affitto già esistente con una riduzione di almeno il 20% del canone a fronte di un contributo pubblico destinato a chi affitta, inteso come compensazione del mancato guadagno. In questo caso il bando è già aperto.
Anche l’Università di Bologna, infine, fa la sua parte. Consiglio Studentesco e Senaro Accademico hanno approvato l’istituzione di 600 bonus da 1000 euro ciascuno per studentesse e studenti fuorisede con ISEEE compreso tra 24.335,12 e 28.000 – sostanzialmente quelli esclusi dai contributi Er.Go.

Comune, Città Metropolitana e Università si dicono soddisfatte delle iniziative. Ma non ci sono solo plausi per le misure prese, e in particolare per quele che fanno capo a Palazzo d’Accursio. L’economista della Scuola Normale Superiore Sant’Anna di Pisa Andrea Roventini, in un tweet di qualche giorno fa, ha attaccato la vicesindaca proprio su questo punto. «Emily Clancy vuole risolvere il problema della casa per studenti dando incentivi ai proprietari rentier» ha scritto con tono di rimprovero, spiegando poi nei commenti che per lui l’alternativa sarebbe investire sull’edilizia studentesca – quindi studentati e alloggi pubblici in genere.

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