A meno di un mese dall’anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo, il 25 aprile a Bologna è finito al centro delle polemiche. Questa volta il revisionismo di destra non c’entra, ma ad essere protagonisti sono questioni logistiche e politiche tra il Comune di Bologna e gli organizzatori di Pratello R’Esiste, la partecipatissima festa di strada in via del Pratello.
Tutto nasce dalla decisione del Comune di chiudere con transenne piazza San Francesco, laterale a via del Pratello, per svolgervi un’iniziativa che, secondo la Capo di Gabinetto Matilde Madrid, consiste in «una giornata dedicata alla celebrazione in chiave contemporanea della Liberazione».

Chiusura di piazza San Francesco, per Pratello R’Esiste questione politica e di sicurezza

Sul finire della settimana scorsa tra Pratello R’Esiste e l’Amministrazione comunale c’è stato un botta e risposta piuttosto critico. Da un lato gli organizzatori della festa di strada hanno criticato aspramente il Comune per la decisione di chiudere piazza San Francesco, dall’altra Palazzo D’Accursio, Madrid in particolare, ha risposto garantendo che «nessuno vuole spegnere il 25 aprile al Pratello», ma mostrando sorpresa nel «leggere le esternazioni del comitato Pratello R’Esiste con il quale stiamo dialogando da diverse settimane».

Le questioni sollevate da Pratello R’Esiste riguardano due livelli e le sintetizza ai nostri microfoni Francesco, uno degli organizzatori: «La prima questione è politica e le rassicurazioni del Comune non ci hanno convinto. Riteniamo che un’operazione di questo tipo, cioè fare un evento che tende a sovrapporsi a quello che succede in via del Pratello, sia un tentativo per iniziare a istituzionalizzare o comunque entrare all’interno della nostra esperienza».
In questa direzione, oltre alla chiusura di piazza San Francesco, secondo gli organizzatori vanno anche altre richieste, come un’ulteriore riduzione degli orari, visto che la festa chiude già alle ore 19.00.

La seconda è invece una questione logistica che attiene alla sicurezza. «A noi sembra che la chiusura della piazza non sia una soluzione ottimale – osserva Francesco – Da un punto di vista della sicurezza, da quando uscì la direttiva Piantedosi molto concentrata sul discorso di afflusso e deflusso e uscite di sicurezza, sicuramente togliere un varco e chiudere di fatto una grande via di sfogo introduce un elemento di problematicità».
In altre parole, se è vero che gli organizzatori di Pratello R’Esiste da anni non utilizzavano piazza San Francesco per realizzarvi eventi inseriti nella festa, è altrettanto vero che quello spazio attiguo rappresentava una valvola di sfogo all’affollamento di miglialia di persone su via del Pratello.

Le vie perpendicolari a via del Pratello, così come piazzetta San Rocco alla fine della strada, rappresentano punti dove poter diluire la concentrazione di persone che si riversano sulla via. La chiusura di via del Borghetto che sfocia in piazza San Francesco per fare spazio all’iniziativa del Comune rischia di essere problematica.
Gli organizzatori della festa spiegano che sulla questione sta lavorando un ingegnere che hanno incaricato, che si confronta con i tecnici comunali. Una ipotesi di soluzione che Pratello R’Esiste ha avanzato prevede di transennare solamente il sagrato di piazza San Francesco, lasciando libero l’accesso su via del Borghetto.

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