Il polo logistico di Altedo, al centro di un acceso scontro tra l’Amministrazione del Comune di Malalbergo e gruppi di cittadini di ambientalisti, presenta delle irregolarità dal punto di vista ambientale. Lo ha affermato questa mattina l’assessora regionale alla Programmazione territoriale Barbara Lori rispondendo ad un’interrogazione di Silvia Zamboni di Europa Verde.
La notizia ha scatenato subito la reazione di M5S ed Emilia-Romagna Coraggiosa in Regione, che ora chiedono che il progetto venga fermato.

Polo logistico di Altedo: la non-conformità ambientale e paesaggistica

La Regione conferma: il Polo logistico di Altedo non ha alcuna rilevanza strategica per l’Emilia-Romagna. Interpellata in commissione dai Verdi sui nuovi poli logistici in fase di progettazione, Barbara Lori, la titolare della programmazione territoriale nella giunta Bonaccini, ha confermato la posizione di viale Aldo Moro sul progetto portato avanti dalla Città metropolitana di Bologna e dai sindaci della pianura bolognese: essendo non strategico per la Regione saranno i municipi ad “investire” le loro potenzialità edificatorie, in base alla legge contro il consumo di suolo.

Non solo, pare che il progetto risulti al momento «non conforme ad alcune norme di tutela ambientale e paesaggistica». Intanto, Lori chiarisce che nel piano regionale dei trasporti approvato alla fine della scorsa legislatura «sono contenute le linee guida per le piattaforme logistiche, che devono tendere alla massimizzazione dell’intermodalità per ridurre al massimo l’impatto ambientale». Una delle critiche mosse dal mondo ambientalista all’hub di Altedo-Malalbergo è proprio quella di non avere la disponibilità di linee ferroviarie nei pressi e di rendere possibili dunque i soli spostamenti su gomma.

Per quanto riguarda il nuovo insediamento, poi, Lori ha ribadito come la Regione «non intervenga nel processo di approvazione ma nel tavolo interistituzionale, tenutosi nello scorso giugno, ha evidenziato con grande nettezza come il progetto di insediamento non rivesta alcun interesse strategico regionale». Quindi l’accordo territoriale «deve riguardare solo i Comuni interessati, le Unioni dei Comuni di cui fanno parte e la Città metropolitana di Bologna».
In ogni caso «alla luce della normativa vigente in tema di pianificazione territoriale – precisa ancora Lori – il consumo di suolo previsto dal progetto ricadrebbe nella soglia del 3% a disposizione dei Comuni entro il 2050».
Ma, aggiunge poi, «risulterebbe non conforme ad alcune norme di tutela ambientale e paesaggistica».

Soddisfatta la verde Silvia Zamboni, che «prende atto della incoerenza del progetto di Altedo-Malalbergo con i vigenti piani territoriali di coordinamento provinciale. In via generale – conclude la capogruppo di Europa Verde – rilevo comunque la non volontà o incapacità di tenere la regia complessiva per i progetti di nuovi hub della logistica. Probabilmente ciò è dovuto all’assenza di uno strumento legislativo ad hoc, ma il tema e la portata dei nuovi progetti impongono una valutazione in questo senso». Il polo logistico di Altedo, poi, «pare destinato ad aumentare il traffico pesante con relative emissioni nocive».

Europa Verde: «Sollievo, ma manca una regia regionale»

«La risposta dell’assessora Lori ha confermato i dubbi di Europa Verde sul progetto del maxi polo logistico di Altedo, in quanto risulta non conforme alla disciplina di tutela paesaggistica prevista dagli strumenti urbanistici vigenti», sottolinea Zamboni, che aveva intepellato la giunta. E prosegue: «Accolgo quindi con sollievo che l’eventuale procedimento di approvazione della proposta di nuovo insediamento logistico comporterebbe variante al Ptcp vigente e alla componente paesaggistica, per cui si renderà necessario un pronunciamento dell’autorità ambientale competente, individuata nella Regione».

Europa Verde, inoltre, sottolinea la necessità di una pianificazione di interventi di questo tipo che abbia una regia unica e superiore. «Purtroppo – osserva Zamboni – in base alla risposta della Giunta resta invece irrisolta la questione di una regia regionale che coordini la pianificazione complessiva di nuovi poli logistici, assoggettandola in una visione unitaria alle politiche regionali in materia di consumo di suolo e tutela del paesaggio, di qualita’ dell’aria e di contenimento del trasporto merci su gomma».

M5S e Coraggiosa: «il progetto va fermato»

Dopo la risposta dell’assessore Barbara Lori, Emilia-Romagna Coraggiosa e M5s chiedono lo stop definitivo al polo logistico. «Come confermato oggi dalla Regione il nuovo polo logistico di Altedo, oltre a non rivestire un interesse strategico regionale, è in contrasto anche l’attuale normativa sulla tutela ambientale e paesaggistica. A questo punto – affermano i due capogruppo, Igor Taruffi e Silvia Piccinini – crediamo ci siano tutti gli elementi per decretare lo stop definitivo a un progetto che, oltre a cancellare in un colpo solo 73 ettari di suolo che non sarebbero inclusi nel limite del 3% della legge urbanistica, di fatto azzererebbe anche la possibilità da parte nel Comune di Malalbergo di veder realizzata qualsiasi tipo di struttura, sia pubblica che privata, per i prossimi 30 anni».

«Questo progetto rischia di ipotecare il futuro di un intero territorio, dannoso anche dal punto di vista ambientale», spiegano i due capigruppo. «Come chiarito oggi dal parere reso dagli uffici del servizio Pianificazione Territoriale e urbanistica della Regione, più volte sollecitati anche da noi, l’intervento non è coerente né con gli indirizzi per la logistica, né con la disciplina di tutela paesaggistica del vigente piano territoriale di coordinamento provinciale. Oltre che ai vigenti strumenti di pianificazione urbanistica dello stesso Comune di Malalbergo e alle stesse politiche che la Regione si sta dando in materia di consumo di suolo e di riduzione dell’inquinamento atmosferico».

Infatti, sottolineano ancora Taruffi e Piccinini, «oltre che a sorgere in un’area di interesse ambientale, i 73 ettari del nuovo polo non sarebbero nemmeno collegati alla rete ferroviaria. Crediamo quindi – concludono i due consiglieri regionali – che ci siano tutti gli elementi per non andare oltre e bloccare questo progetto fin da subito». Servono posti di lavoro «di qualità e rispetto per il territorio e l’ambiente. Contrapporre gli uni agli altri, come si ostina a fare qualcuno per continuare con le logiche di sempre, significa solo continuare su una strada che ha già fatto troppi danni. Al mondo del lavoro e all’ambiente», rimarcano Taruffi e Piccinini.

Fonte: Agenzia Dire

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