A Bologna ritorna in modo permanente il Polittico Griffoni, un tesoro artistico di cui la città si riappropria, visitabile a Palazzo Pepoli- Museo della Storia di Bologna, in via Castiglione 8.

Un tesoro artistico ricostruito e riconsegnato alla città

Il Polittico Griffoni, il capolavoro rinascimentale di Del Cossa e De’ Roberti, per oltre trecento anni è rimasto smembrato e distribuito in varie parti del mondo, tra l’Europa e gli Stati Uniti: nel 2012, durante la ristrutturazione della basilica di San Petronio, l’architetto Roberto Terra valuta la possibilità di documentare l’opera perduta, attraverso una innovativa e sofisticata tecnologia di Factum Fondation, società specializzata in questo tipo di ricostruzione. Viene così realizzata una fedelissima riproduzione dell’opera, a partire dall’analisi e dall’osservazione degli originali, e riunendo così tutte le parti distribuite nel mondo, facendo scansioni e stampe 3D, con una successiva ricostruzione digitale e il ritocco a mano delle dorature.

Questo impegnativo e complesso lavoro ha conosciuto la sua coronazione attraverso l’esposizione presso Palazzo Fava, La scoperta di un capolavoro, terminata lo scorso febbraio, dove in modo inedito tutte e sedici le tavole, che compongono il polittico, sono state riunite ed esposte insieme.
Oggi la ricostruzione del polittico si trova, come esposizione permanente, a Palazzo Pepoli, nella Sala del Sacro: come ricorda il Professore Fabio Roversi Monaco, presidente di Genus Bononiae, questa riproduzione fedelissima dell’opera è l’unico modo e l’unico profilo in cui il polittico si presenta in modo unito e completo. Infatti l’originale può essere visto solo muovendosi attraverso le nove strutture museali che le ospitano, da Washington a Parigi: solamente a Bologna il polittico è intero, ed è totalmente della città.

Come racconta ai nostri microfoni il Professor Mauro Natale, curatore della mostra La scoperta di un capolavoro, le comparazioni e il lavoro con gli originali e il fax simile, hanno messo in evidenza molti quesiti e interrogativi, aspetti rimasti insoluti, come ad esempio capire il motivo della scelta di rappresentare San Vincenzo Ferrè, santo intransigente: da queste sollecitazione nasce il volume Il Polittico Griffoni. Un dono per la città.

Dunque il polittico esposto a Palazzo Pepoli, in modo permanente, rappresenta una testimonianza dell’incredibile lavoro svolto, di ricerca e ricomposizione, e permette a Bologna e ai suoi cittadini e cittadine di riappropriarsi di un gioiello artistico, seppur in una copia che è comunque di grande e stupefacente qualità.

Chiara Moffa

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