Playing God è il progetto che vuole inaugurare il nuovo capitolo della storia dello Studio Croma come società effettiva. Un cortometraggio in produzione da quasi 4 anni ormai, un dark drama raccontato attraverso l’arte della stop-motion, che ora vuole raggiungere il traguardo finale con l’aiuto di una campagna kickstarter.

La stop-motion dello Studio Croma Animation

Il progetto di un cortometraggio stop-motion è un ambizioso, sia per impegno che economicamente, ed è per questo che Studio Croma lancia la propria campagna kickstarter per poter portare a termine un prodotto che si prospetta eccezionale. La storia di Playing God vuole raccontare il lavoro dello scultore, mette in primo piano quello che di solito è dietro le quinte dell’animazione stop-motion mostrando il processo artistico che da vita a grandi magie. Allo stesso tempo diventa una denuncia sul concetto di emarginazione sociale attraverso la vita di questi puppet che, messi al mondo per la gloria di un progetto, vengono dimenticati in un angolo buio quando smettono di essere utili.

Gli occhi della Scultura protagonista si aprono su uno scenario di corpi deformi di oltre 200 statuette che creano una scenografia viva, mostri disperati gettati in un angolo dallo Scultore, il Dio cieco e freddo che tenta di raggiungere la perfezione nella creazione della Scultura d’argilla. Le tecniche di animazione utilizzate sono state in continua innovazione, si basano su uno stile che richiama l’Europa dell’Est di Jan Svankmajer, mescolandola con il design dello scultore polacco Stanislav Szukalski e dell’italiano Alberto Giacometti, offrendo una visione artistica originale e contemporanea. Per Arianna Gheller è stata una sfida emozionante, racconta infatti che «potersi cimentare con idee diverse è stato estremamente stimolante, tanto da volersi lanciare sempre di più in sfide nuove come quella di provare a far piangere la scultura, cosa che è stata un traguardo eccezionale».

Il lavoro di animazione è stato studiato nei minimi dettagli e ha impiegato un talento e una dedizione non indifferenti. Per capirne i livelli, nel raccontarci la sua esperienza come unico attore umano nel cortometraggio interpretando le mani dello scultore, Matteo Burani ci racconta di essere stato animato tramite la tecnica della pixelation, «una tecnica che richiede la completa immobilità della persona durante lo scatto fotografico. Per comporre 1 secondo di animazione sono necessarie 25 fotografie e per ogni fotografia ci vogliono dai 20 ai 40 minuti. Cosa che mi ha costretto a stare seduto per 8-9 ore al giorno, immobilizzato da una armatura in fil di ferro, spesso anche incollata alle mie mani per permettermi di stare immobile».

Il gruppo di lavoro di questo progetto vede i nomi di Matteo Burani e Arianna Gheller, che hanno già in passato reso famoso lo Studio Croma con il pluripremiato corto “La Valigia”; Gianmarco Valentino, Storyboard Artist e autore dall’eccellente gusto estetico ed eccezionale tratto nell’illustrazione; Guglielmo Trautvetter, Direttore della Fotografia e co-fondatore dello Studio Croma, specializzato nella luce e fotografia per l’animazione stop motion; Mariasole Piccininno, puppet maker, che ha lungo lavorato come creatrice di figure mostruose in grandi parchi tematici horror e con Playing God ha raggiunto il suo sogno di dar vita ad un piccolo esercito di mostri; Infine Pierdanio Forni, compositore, è un cantautore, produttore e polistrumentista, è stato il fondatore ed ideatore di Husky Loops, diventando rapidamente uno dei più ricercati giovani produttori internazionali, lavorando con artisti come Jim Eno, Jammer, e Boy Better Know.

Si può sostenere il progetto attraverso kickstarter, che prevede bellissimi premi a tema stop-motion, tra sculture in legno, in plastilina, sticker, cartoline e ringraziamenti nei crediti. Visita le pagine social instagram e facebook di Studio Croma per maggiori informazioni.

Max Americo Lippolis

ASCOLTA L’INTERVISTA A MATTEO BURANI E ARRIANNA GHELLER: