Inaugurerà questo pomeriggio alle 18.30 a Porta Pratello, in via Pietralata 58, “Gli stereotipi non hanno coprifuoco“, un ciclo di tre incontri promossi dall’associazione femminista Noialtre. Tre appuntamenti, il primo oggi, poi il 27 luglio e infine a settembre, per riflettere su stereotipi e discriminazioni sui terreni del linguaggio, dello sport e del lavoro.
«L’incontro di oggi ha un titolo forte e ironico», osserva ai nostri microfoni Carla Catena di Noialtre: “Più schwa per tutti“.

Lo schwa e gli stereotipi: una riflessione sul linguaggio

A confrontarsi, questo pomeriggio, ci saranno la sociolinguista Vera Gheno, l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Bologna Susanna Zaccaria e l’assessore alla Comunicazione del Comune di Castelfranco Emilia, Leonardo Pastore, che ha proposto l’utilizzo della schwa nella comunicazione dell’istituzione di cui fa parte.
«Converseremo attorno all’uso delle parole utilizzate nella nostra quotidianità e in quella delle istituzioni con l’obiettivo di capire, insieme al pubblico, quanto il linguaggio che usiamo e che troviamo negli spazi pubblici possa essere escludente o discriminante», scrive Noialtre.

Le riflessioni attorno al linguaggio e agli stereotipi che veicola è quella che più di tutte accende infuocate discussioni. A partire dalla questione dell’uso del femminile per le professioni, come avvocata, architetta o ingegnera.
«Le ragioni sono due – osserva Catena – Da un lato c’è una cattiva abitudine e come esseri viventi siamo molto legatə alle abitudini, dall’altro lato, però, c’è una questione fondamentale che è quella strutturale. Questo linguaggio rappresenta il mondo di chi ha il potere, che è in mano al maschile, utilizzato come genere universale quando in realtà rappresenta anche le oppressioni nei confronti delle minoranze».

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