L’industria videoludica si è trasformata, nel tempo, da semplice passatempo per gli smanettoni, ad un colosso dell’intrattenimento capace di generare decine di miliardi all’anno.
La crescita di questo settore è dovuta innanzitutto all’innovazione tecnologica, alla maggiore interattività e profondità dei giochi, e alla crescita del gioco online, e le aziende che lavorano in questo mercato sono sempre alla ricerca di nuove fonti di guadagno per allargare il proprio business. Andiamo a scoprire quali sono le strategie più utilizzate.
Gioco Online: sempre più essenziale ma sempre più costoso
Sono ormai lontanissimi i tempi in cui il disco fisico era essenziale per poter giocare sulla nostra console, che in rari casi poteva essere collegata ad internet tramite un cavo apposito, per poter accedere a contenuti extra di poco conto. Adesso, invece, qualsiasi dispositivo, anche quelli portatili, presentano un’integrazione ormai completa tra offline e online, e alcuni videogiochi sono addirittura prodotti e distribuiti esclusivamente per il multigiocatore in rete attraverso l’utilizzo di servizi come il PlayStation Network. L’accesso a quest’ultimo, però, è vincolato alla sottoscrizione di un abbonamento: così come paghiamo le piattaforme streaming per poter guardare le serie tv , allora c’è un prezzo da pagare anche per poter giocare con i nostri amici e altre persone da tutto il mondo nello stesso momento, che per un anno di abbonamento si aggira intorno ai 70 euro, più o meno il costo di un videogame “top” quando viene lanciato sul mercato, sicuramente una spesa non indifferente, ma necessaria se non si vuole essere relegati al solo gioco offline.
I soldi ricavati dalla vendita degli abbonamenti sono spesi per la maggior parte nella gestione del servizio, ma non c’è dubbio che rappresentino anche un grosso guadagno per i fornitori di quest’ultimo.
Loot Boxes: le slot entrano nei videogiochi
Per le case di produzione dei videogiochi, quello che senza dubbio sta emergendo come fonte sempre maggiore di guadagno è il settore delle microtransazioni che vengono fatte direttamente giocando.
Il sistema delle microtransazioni funziona tramite la creazione di una valuta interna al gioco, da utilizzare per sbloccare contenuti sia offline che online, che vanno dalle skin di personalizzazione del proprio.
Un altro dei sistemi più in voga, è quello delle “loot boxes”, delle scatole chiuse dal prezzo fisso nelle quali si trovano oggetti che, a seconda del caso, possono essere utili o meno, con la possibilità di tenerli, rivenderli per recuperare denaro all’interno del gioco o scartarli.
Per ottenere i gettoni e acquistare queste scatole, il giocatore ha a disposizione due opzioni: la prima è superare delle missioni nel gioco e ottenere delle ricompense, l’altro è acquistare direttamente i gettoni utilizzando soldi veri. In questo modo è possibile ottenere subito molti più gettoni di quanti se ne possano ricevere completando le missioni, dall’altro si va a spendere altro denaro reale, arrivando a sborsare più per la personalizzazione del personaggio online che per la copia del gioco.
In sostanza, ciò che accade è che il giocatore paga dei soldi veri senza sapere cosa troverà nella scatola, e quindi scommette sul contenuto di ques’ultima, una dinamica molto conosciuta nei siti di gambling, alle quali è possibile giocare in tutti i grandi siti di slot.
Pay to Win, alcuni esempi
Alcuni di questi giochi si sono trasformati in veri e propri “Pay to Win” (pagare per vincere): la grande competitività del multiplayer ed il modo in cui è strutturato può rendere impossibile giocare senza un minimo di potenziamento. Così moltissimi videogiocatori sono indotti a spendere tanti soldi in modo da poter essere competitivi e, di fatto, renderlo un gioco dove bisogna pagare per vincere.
Probabilmente il gioco che ha sfruttato maggiormente questo mercato è FIFA.
Da ormai 13 anni questo videogame presenta una forte integrazione con l’online, soprattutto tramite la modalità Ultimate Team, nella quale è possibile competere contro tutto il mondo con una squadra assemblata dal giocatore. All’interno di questa funzione è possibile portare i calciatori più forti nella propria squadra completando alcune sfide o pagarli con i Fifa Points, inoltre esistono anche dei Pacchetti FUT, simili alle loot boxes citate precedentemente, dove si possono trovare contratti, giocatori e maglie da poter utilizzare nelle partite. Con il passare del tempo, l’aggiunta sempre più massiccia di card speciali di calciatori ha reso il gioco sempre più competitivo, mettendo così fuori causa tutti i giocatori occasionali che non hanno intenzione di spendere soldi in-game.
E’ chiaro, ormai, che anche nei giochi si seguono rigide logiche di profitto e di mercato, ma questo è il processo tecnologico: senza di esso, oggi consulteremmo ancora gli elenchi delle pagine gialle, invece di farlo sul loro sito.