È già iniziata questa mattina davanti alla Prefettura di Bologna la reazione di Si Cobas e Usb all’operazione giudiziaria che ha coinvolto otto sindacalisti, sei ai domiciliari e altri due destinatari di altre misure cautelari. In piazza Roosvelt a Bologna, infatti, si è tenuto un presidio contro quella che viene considerata a tutti gli effetti una repressione all’azione stessa del sindacato.
«La Procura di Piacenza – afferma Fabio Perretta di Usb – sostanzialmente va a configurare il reato di “sindacato”».

Estorsione o attività di sindacato?

Nello specifico, secondo i sindacati colpiti dall’inchiesta, nelle 350 pagine del dispositivo che ha portato alle accuse verso esponenti sindacali la Procura sostiene che l’associazione a delinquere di cui sono accusati si configurerebbe per una presunta attività di estorsione del sindacato e, nello specifico, negli scioperi, nei picchetti e in altre azioni di lotta che avevano lo scopo di migliorare le condizioni di lavoro in quelle aziende che già applicavano il contratto nazionale.
«Il sindacato – rivendica Perretta – estorce ai datori di lavoro, ai padroni e agli sfruttatori condizioni di lavoro migliori, estorce salario. Però questa estorsione è tutelata dalla Costituzione».

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