Grazie all’accordo tra la Regione Emilia-Romagna e i medici di base, partono le vaccinazioni per i cittadini tra i 50 e i 54 anni. Circa 50mila di coloro che si erano registrati sul sito della Regione hanno già un appuntamento, mentre ad altri 46mila le Asl territoriali manderanno oggi un sms, in modo che possano completare la prenotazione.
Inoltre dalla settimana prossima gli appuntamenti riguarderanno i 40enni che si sono registrati, che ammontano a circa 200mila.
L’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, ha illustrato oggi quella che ha definito una “vaccinazione integrata“, che oltre ai medici di base includerà anche gli hub vaccinali sui luoghi di lavoro e le farmacie che si sono attrezzate e che, nelle parole dell’eponente della giunta, rappresenteranno anche un modello per il futuro, in vista di una possibile terza dose.

Il piano di “vaccinazione integrata” della Regione Emilia-Romagna

«I medici di medicina generale già vaccinano o nei nostri centri vaccinali o negli loro studi privati – ha osservato Donini – e stanno aiutando a raggiungere target importanti, come il personale della scuola, che in questi giorni sta cominciando a ricevere le seconde dosi, o le persone non-autosufficienti che vengono raggiunte a domicilio».
Ora però è anche il turno dei 50-54enni, che verranno vaccinati dai medici di base o nei centri vaccinali o negli studi privati.
Oltre ai 100mila che si sono registrati, venerdì si cercherà di intercettare anche i cinquantenni che non hanno aderito e che i medici di base, in virtù di un rapporto fiduciario, cercheranno di convincere.

Il 3 giugno, invece, ad essere raggiunti tramite un sms saranno i 40-49enni che si sono registrati, mentre dal giorno successivo «si apriranno le agende», osserva Donini, sempre nel tentativo di raggiungere coloro che non hanno manifestato il proprio interesse.
Da giugno, inoltre, arriveranno in supporto anche le strutture aziendali attrezzate per le vaccinazioni sui luoghi di lavoro e le farmacie che si sono attrezzate.
«Le palestre dovranno tornare a fare le palestre e le fiere le fiere», osserva l’assessore. Ecco perché questa nuova organizzazione viene sperimentata anche per un futuro “ritorno alla normalità”.

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