I lavori per il People Mover sono all’88%, manca l’ultimo tratto fino alla stazione e i test dei trenini. A marzo 2019 già i primi passeggeri a bordo, che secondo le stime saranno un milione all’anno. L’assessore regionale ai trasporti Donini, però, mette in guardia chi vuole stoppare il Passante di Mezzo: “Se salta quello saltano tante altre opere”.
Il People Mover va verso il traguardo. Il cantiere della monorotaia che collegherà aeroporto e stazione centrale a Bologna è giunto ormai all’88% dei lavori e l’avvio del servizio è previsto verso la metà di marzo del 2019.
I dati sono stati forniti questa mattina dalla presidente di Marconi Express Rita Finzi, insieme all’assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini, direttamente nel cantiere dell’opera, in prossimità della stazione mediana del Lazzaretto.
Dei circa 5 kilometri di lunghezza del percorso, manca solo l’ultimo tratto che arriverà alla stazione Rfi, che verrà montato nel mese di maggio. Nel frattempo, però, sono già iniziati i test sui veicoli – tre quelli che saranno in servizio – che percorreranno la tratta dall’aeroporto Marconi fino alla stazione centrale. Durante l’estate, inoltre, verranno effettuati nuovi test, in particolare sul complesso sistema tecnologico che guida le vetture, fino ad avere il collaudo ministeriale e poter inaugurare l’opera.
Il tratto scelto per le prove dei veicoli è quello che va dal Marconi fino alla rotonda Terracini.
Marconi Express tiene molto a sottolineare l’alta tecnologia del mezzo, la prima del genere in Italia, che avrà una guida automatica e impiegherà, a regime, non più di 25-30 persone, escluso ovviamente l’indotto.
Il prezzo del biglietto, inizialmente fissato sui 7,5 euro, salirà però agli 8,5 euro al momento dell’entrata in funzione dell’opera. Quello dei costi e della sostenibilità economica, del resto, è sempre stato un tema caldo, soprattutto nelle critiche dei detrattori dell’opera.
Inoltre per ripagarsi, secondo le proiezioni e gli studi, il People Mover dovrà trasportare un milione di persone all’anno, con la possibilità di crescere fino a 1,6 milioni che potrebbero frequentare le sei corse orarie, della durata di sette minuti e mezzo, che il mezzo effettuerà.
Soddisfatta l’Amministrazione regionale, che nell’opera ha investito 27 milioni di euro. “Soldi ben spesi – afferma l’assessore Donini – per un’opera che sarà il valore aggiunto non solo di Bologna ma dell’intera Emilia Romagna”.
Secondo Donini il People Mover potrà mandare a riposo i Blq, le navette che attualmente collegano l’aeroporto Marconi, ma è la competitività quella su cui l’assessore insiste: “L’aeroporto si avvia verso i 10 milioni di passeggeri all’anno e con il People Mover per alcuni cittadini del milanese o dell’entroterra fiorentino sarà più conveniente venire a Bologna”.
È Donini stesso ad inquadrare la monorotaia all’interno del progetto infrastrutturale regionale. Viale Aldo Moro in tre anni ha investito 4,6 miliardi di euro in cantieri e, grazie all’intesa col governo che ha fissato il fabbisogno infrastrutturale emiliano romagnolo al 12 miliardi, ha modificato i settori di investimento, portando il trasporto su ferro al 50% e l’altra metà al traffico su strada.
L’altro argomento sbandierato dall’assessore è quello del lavoro: la costruzione di opere infrastrutturali ha dato un’occupazione a tremila persone.
Se la Regione è dovuta venire a patti col governo, rinunciando a 12 milardi di progetti e a centinaia di kilometri di autostrada, c’è però un ulteriore spettro, non previsto, che incombe su un’opera in previsione a Bologna: il Passante di Mezzo.
Da dopo le elezioni, Forza Italia e Lega si sono aggiunti a quanti, come M5S e Coalizione Civica, si dicono contrari all’opera. Forti di una maggioranza parlamentare e, forse, governativa, grillini e centrodestra stanno cercando in tutti i modi, anche scrivendo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di fermare l’opera.
Il riscoperto interesse per il Passante di Mezzo da parte di alcune forze che a Bologna e in Regione sono all’opposizione, non sembrano scomporre Donini, che ad una domanda dei cronisti sul tema risponde: “Bisogna che si dica la verità ai cittadini bolognesi: fermare il Passante, dopo che quest’opera ha già avuto il parere favorevole di sostenibilità a livello nazionale, significherebbe non solo lasciare i cittadini di Bologna immersi nel congestionamento del traffico per sempre, ma anche rinunciare a tutte le opere di adduzione, come l’intermedia di pianura, il nodo di Rastignano, quello di Funo e la complanare nord”.
Secondo Donini, infine, il Passante di Mezzo potrebbe andare a cantiere già nel 2019.
ASCOLTA L’INTERVISTA A RAFFAELE DONINI: