Comincia il 30 agosto e prosegue fino al 23 settembre la festa de l’Unità, che torna al Parco Nord. Il Pd affronta la kermesse in uno scenario politico nazionale ribaltato, che lo ha portato al governo con il M5S. Il 7 settembre una serata di confronto fra le forze politiche della maggioranza. Il segretario del Pd di Bologna Luigi Tosiani apre ai pentastellati per le regionali: “Si può discutere su alcuni temi”.

Festa dell’Unità: il programma

Quando quattro mesi fa Lele Roveri, richiamato dal segretario del Pd di Bologna Luigi Tosiani a organizzare la kermesse, ha messo insieme la squadra operativa, la situazione politica era completamente diversa da quella di oggi, vigilia dell’apertura della quarantacinquesima festa de l’Unità al Parco Nord. Il Partito Democratico era all’opposizione e Matteo Salvini spadroneggiava. Poi la crisi di governo e la soluzione di queste ore, che mette all’angolo il leader della Lega e porta a Palazzo Chigi i democratici insieme ai cinque stelle.

Oggi, pur con la cautela del caso dal momento che non si conosce ancora la squadra dei ministri, la festa de l’Unità viene presentata con uno spirito più sereno e costruttivo. E con un appuntamento che il partito bolognese anticipa solo per titoli: un possibile confronto tra le forze che vanno a comporre il nuovo governo – Pd, M5S e forse Leu – che si svolgerà sabato 7 settembre proprio nella Sala Berlinguer del Parco Nord.

Che il clima stia cambiando, ora che la crisi di governo va verso la soluzione, lo testimonia anche l’apertura che Tosiani fa ai pentastellati in vista dell’appuntamento elettorale regionale. Ora che l’asse M5S-Lega è stato rotto in modo anche brusco, la voglia di sconfiggere il Carroccio anche la via Emilia si fa più insistente. “Su alcuni temi potremmo iniziare a discutere anche in vista delle regionali, partendo dal lavoro positivo svolto da Stefano Bonaccini”, è il messaggio nella bottiglia che il segretario dem lancia in direzione dei grillini.
Parallelamente, i vertici del partito bolognese si stanno confrontando anche con volontari della festa ed iscritti, tra cui prevale – stando alle parole di Tosiani – il “senso di responsabilità” di fronte al nuovo scenario governativo.

Le novità però non riguardano solo lo scenario nazionale, ma anche la festa provinciale. Il ritorno di Roveri all’organizzazione coincide con il ritorno al Parco Nord, abbandonato l’anno scorso per una poco fortunata edizione in Fiera. “Questa è casa nostra”, dicono gli esponenti democratici parlando della location storica e promettono una festa che non vada economicamente in perdita.
“È l’anno zero della festa provinciale de l’Unità – osserva Roveri – che guarda al passato, ma senza nostalgia”.
Nel presentare i 25 giorni di iniziative, gli organizzatori sono molto sinceri e non nascondono i problemi del passato. “L’obiettivo è riportare a casa tutti – continua Roveri – realizzando quella che non è una festa del Pd, ma organizzata del Pd per tutti”.

Qualche segnale, in questo senso, si sta vedendo. Il ritorno di associazioni come Anpi, Arci, ma anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che saranno presenti negli stand, sembra superare le acredini del passato. Una ventina le associazioni che danno man forte, anche per sopperire alle défaillance del partito, sia in termini anagrafici che di volontari. Sono tremila quelli che animeranno gli stand, tra cui nove ristoranti e dieci punti ristoro di street food a gestione diretta. I privati, invece, gestiranno dieci ristoranti e diciotto punti ristoro.

Le sale dei dibattiti politici saranno tre, una intitolata a Berlinguer nel 35° anniversario della sua scomparsa, una alla più giovane vittima della strage del 2 agosto, Angela Fresu, e una denominata “Costituente delle idee“.
Qui si alterneranno amministratori locali, esponenti del sindacato e della società civile e big del partito, come Giachetti, Cuperlo, Orfini, Delrio, Boschi, Martina, Orlando, Serracchiani, insieme Pisapia, Boldrini, Casini ed Errani. Il segretario Nicola Zingaretti chiuderà la festa con un comizio il 22 settembre.
Tra i temi affrontati, i cambiamenti climatici, l’odio sul web, la violenza di genere, ma ci sarà anche spazio per la proiezione del film “Sulla mia pelle”, che racconta la vicenda di Stefano Cucchi.

I punti-spettacolo sono cinque, per un totale di 110 appuntamenti. Oltre al ritorno del jazz, particolare importanza riveste la “Piazza del Mediterraneo“, dove si esibiranno gli artisti principali, soprattutto bolognesi, ma dove ci sarà un bar gestito in collaborazione con diverse realtà, tra cui Arci e Tpo, e il cui ricavato sarà devoluto alle ong che salvano vite in mare.

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