Past lives esce nei cinema italiani il giorno di San Valentino ed è un film d’amore, dei molti sensi e modi in cui l’amore si manifesta e prende forma nelle vite di ognuno. I greci avevano almeno quattro parole diverse per definire l’amore, e qui la regista coreana Celine Song trova almeno due modi di intenderlo. Un amore fatto di presenza, di solidità, di sicurezza, e un amore fatto di immagini dell’altro, di sé, di proiezioni in una vita diversa che non c’è mai stata. La protagonista Nora Moon si trasferisce da Seoul in Canada quando era ancora una bambina di 12 anni e si lascia alle spalle con uno “ciao” a mezz’aria il suo amore infantile, Hae Sung. Di 12 in 12 gli anni passano, e dopo essersi ritrovati su Facebook a 24 anni i due iniziano una storia a distanza, mai dichiaratamente d’amore eppure impossibile da chiamare altrimenti. Hae Sung e Nora sono nel fiore dei propri anni, pronti a scrivere la propria storia e ad essere chi sono, eppure lontani, irraggiungibili, da un capo all’altro del mondo. La loro storia si interrompe, passano altri 12 anni. Nora e Hae Sung sono ora adulti, lei sposata, e quando finalmente arriva il momento di rivedersi in un giorno di sole a New York, dove lei vive e lavora come scrittrice, è passata una vita intera a separarli. Nello spazio di pochi giorni Nora e Hae Sung ripercorrono con la memoria le strade di un amore che c’è stato ma che non hanno mai vissuto, che forse non vivranno mai.
Past lives è una storia di vite passate e di future. Di tutte le volte in cui ci siamo chiesti: “e se fosse andata?”, “e se ci avessimo provato ancora?” e non abbiamo saputo trovare una risposta. Di tutti quegli amori sospesi, sospirati, sussurrati al vento e mai compiuti, ma che pur vivono intensamente nelle corde del cuore e della mente. È la storia dell’amore stesso e di tutti i modi in cui esiste e si trasforma nelle vite di ognuno. È una dedica all’espressione più umana e irrazionale di sé, che è il donarsi, il vedersi negli occhi di un altro. E così, Nora e Hae Sung cercano negli occhi l’uno dell’altra una vita che non hanno mai vissuto e a cui è doloroso rinunciare. Tutto, sotto gli occhi impotenti del marito di lei, Arthur, che capisce e osserva, ascolta e accarezza le ferite della propria amata in una scena di chiusura straziante e di grande tenerezza, il sapore agrodolce dell’amore vero.