Regione e Autostrade si contraddicono sul via libera al tracciato per il Passante Nord. Il Comitato per l’Alternativa chiede chiarezza o, ancor meglio, l’abbondono definitivo del progetto. A fine novembre i termini per non perdere i finanziamenti europei.
Passante Nord: lo stato attuale
“Chi dice la verita’ sul Passante nord di Bologna?”. A chiederselo è il presidente del Comitato per l’alternativa al Passante Nord, Gianni Galli, in seguito alla confusione che si e’ creata attorno allo studio di fattibilita’ di Autostrade sul tracciato da 32 chilometri. In un paragrafo del documento, infatti, c’e’ scritto che il tracciato “corto” del progetto era stato condiviso dagli enti locali, cosa pero’ smentita prima dalla Regione e oggi da Autostrade. Ma la smentita non basta a Galli che sottolinea come sia “assolutamente necessario che tutti i soggetti coinvolti chiariscano chi dice la verita’ e chi mente”. Perche’ “in questa partita, che ha pochi punti chiari e tanti oscuri, questo piccolo paragrafo getta altre ombre”. Insomma, Galli vuole sapere se gli enti locali avevano dato o meno il loro benestare al ‘Passantino’, e pare non essere l’unico: infatti, racconta il presidente del comitato, “so che a Budrio e Granarolo sono state depositate interrogazioni scritte di alcuni consiglieri comunali che chiedono lumi ai sindaci”. Ma “le risposte non sono ancora arrivate”.
Ad avere i primi dubbi sul tracciato è anche il reponsabile Mobilità del Pd Daniele Ara. “La dichiarazione di Società Autostrade – sostiene Ara – chiarisce ogni dubbio sul fatto che gli enti locali bolognesi non siano mai stati coinvolti nel definire un’ipotesi di Passante nord corto che non risolverebbe le problematiche a cui si vuole dare soluzione con l’avvio di questa opera strategica per l’assetto dell’area vasta bolognese”.
Seconda Ara, per il Pd, “il Passante nord rimane un’opera strategica, a patto che rispetti le caratteristiche con le quali è stato concepito: tracciato lungo, tre corsie per senso di marcia, banalizzazione della Tangenziale-autostrada di Bologna, adeguate mitigazioni ambientali, coerenza dei caselli nuovi con le fermate dell’Sfm”.
Fissati questi paletti, Ara invita “tutti gli enti coinvolti, a cominciare dai Comuni” a continuare “nell’opera di concertazione in corso in queste settimane.”