È un commento amaro quello di Bologna for Climate Justice alle ultime notizie che riguardano il Passante di Mezzo. La realtà ambientalista punta il dito non solo su Ministero delle Infrastrutture e Autostrade, che hanno rigettato alcune richieste per ridurre l’impatto dell’opera, ma anche sul sindaco Matteo Lepore e sul presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che hanno subito rilasciato dichiarazioni che confermano l’infrastruttura.
«La salute dei bolognesi in questa partita non conta nulla», commenta amaramente Bologna for Climate Justice in un comunicato.

Passante, migliorie respinte ma l’opera deve andare avanti

Tutto nasce nella campagna elettorale per le elezioni comunali dello scorso ottobre. Per arrivare ad un’alleanza con la sinistra, in particolare con Coalizione Civica, Lepore aveva accettato di introdurre alcune modifiche al progetto del Passante di Mezzo, pur non abbandonando l’idea di realizzarlo. In quei momenti si era parlato di “Passante Green“, una definizione che aveva lasciato perlomeno perplessi molti ambientalisti, ma che era valsa a Lepore stesso l’alleanza che lo ha portato al successo elettorale.

Tra le modifiche al progetto, si era proposto di avviare un osservatorio sanitario per valutare l’impatto dell’opera sulla salute dei cittadini, la realizzazione di coperture per ridurre le emissioni inquinanti, l’installazione di pannelli fotovoltaici e di colonnine per la ricarica delle auto elettriche.
Le prime due richieste, in particolare, sono state rigettate da Ministero e Autostrade ed è ciò che scontenta Bologna for Climate Justice. Non solo: anche le dichiarazioni del primo cittadino, che secondo Repubblica Bologna si è detto soddisfatto del risultato e ha aggiunto che i cantieri apriranno entro il 2022, non lasciano certo soddisfatti gli ambientalisti.

«Dalle prime dichiarazioni del sindaco Lepore e dal presidente regionale Bonaccini, emerge la conferma dell’opera che deve comunque andare avanti – osserva l’associazione – Secondo il Sindaco, le richieste sono state respinte perché spetterebbero ad altri enti. Ma, allora, perché il Comune le ha richieste ad Autostrade e Ministero delle Infrastrutture, e non a quelli che dovrebbero realizzarle?»
Per Bologna for Climate Justice il risultato della vicenda è che «il sindaco si dichiara soddisfatto di una risposta che non dà alcuna garanzia per la salute dei bolognesi: che fine ha fatto il principio di precauzione? La verità è che un ‘passante green’ non esiste, perché l’unica soluzione per tutelare la salute dei bolognesi e mitigare il riscaldamento globale è cambiare la mobilità, riducendo il numero di mezzi su gomma e investendo in altri sistemi di trasporto collettivi e di mobilità dolce».

«Noi pensiamo che sia naturale votare no alla delibera che arriverà in Consiglio comunale – afferma ai nostri microfoni Marco Palma di Bologna for Climate Justice – perché non c’è alcuna garanzia che i vincoli posti in campagna elettorale possano essere rispettati e senza garanzie crediamo non si possa approvare un’opera di quest’ampiezza, di queste dimensioni e di questo impatto sulla città».

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO PALMA: