La stagione 2020-21/Atto secondo Online propone sei serate di approfondimento con compagnie teatrali ed artisti. L’iniziativa è condotta dal Teatro dell’Argine in collaborazione con Comune di San Lazzaro di Savena, Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Ministero dei beni e delle attività culturali e con Teatro Arcobaleno.
Il prossimo appuntamento ci sarà domani, sabato 13 febbraio 2021, ore 21.00 in diretta sul canale Youtube e sulla pagina Facebook di Teatro dell’Argine. L’evento, Parlando con … César Brie vedrà un dialogo tra quest’ultimo e Nicola Bonazzi, co-direttore artistico della compagnia teatrale dell’Arci.
L’eclettismo apolide di Cèsar Brie
Cèsar Brie, classe ‘54, è nato a Buenos Aires ma ha vissuto in Bolivia, Danimarca, Italia. La scelta d’esilio volontaria ha permesso a Cèsar di conoscere realtà diverse e sviluppare, quindi, un’arte apolide ed innovativa. Uno dei primi progetti di Brie è stato quello della Comuna Baires: un’esperienza teatrale pensata per dialogare direttamente con il pubblico. La comunità dai lui auspicata punta a trovare sempre la coralità dell’intimo poiché ogni moto interiore dell’io corrisponde a quello del noi.
Ispirato dalla ricchezza paesaggistica delle sua stagione Boliviana, Brie da vita all’esperienza del Teatro de Los Andes. Come egli racconta ai nostri microfoni, il progetto è partito dalla ristrutturazione di una casa abbandonata. Dopo aver creato una realtà ottimale per il processo creativo, la sua compagnia ha dato vita a spettacoli destinati a divenire famosissimi in tutto il mondo. Le ambientazioni di questi lavori tendono per lo più all’epoca classica con l’obiettivo di dare una luce attuale alla dimensione mitica. Lo spettacolo “l’Iliade” ne è un esempio: nella società boliviane rivivono rituali propiziatori che richiamano quelli presenti nel poema omerico.
Altri progetti teatrali di Cèsar Brie prendono scacco dalla letteratura russa, in particolar modo dal capolavoro “I fratelli Karamazov” di Fëdor Dostoevskij. Questo romanzo si insinua in noi e riecheggia come un potentissimo mantra. Forse è proprio per la sua incisività che lo spettacolo Karamazov ha contato moltissime repliche.
Tra i progetti futuri dell’autore teatrale troviamo uno spettacolo che racchiude le vicende di Falcone, Borsellino e Buscetta, ma anche su due promettentissimi attori russi torturati ed uccisi da Stalin.
Brie sostiene che la pandemia ha avuto su di lui due effetti contrastanti e dicotomici. Da una parte, la chiusura generale ha consentito di canalizzare maggiormente la creatività nella produzione artistica. Dall’altra, ha colpito negativamente le sue attività perché, come sappiamo, l’aggregazione cui tanto auspica il teatro è adesso osteggiata.
Bruna Accardo
ASCOLTA L’INTERVISTA A CÈSAR BRIE: