Domani alle 15 in Piazza dell’Unità Cua e Crash organizzeranno un presidio informativo per dare notizia alla cittadinanza di quanto sta accadendo in Cisgiordania e a Gaza. E’ inaccettabile, per gli attivisti, l’aggressione di Israele ai danni dei palestinesi.

Israele-Palestina: Cua e Crash in piazza per il popolo palestinese

Che la stampa italiana e internazionale abbia scelto da che parte stare e chi difendere sempre e comunque è evidente dalle prime pagine dei giornali degli ultimi giorni. Tutti i giornali, all’indomani del ritrovamento dei corpi dei tre coloni uccisi in Cisgiordania, avevano in prima pagina le foto dei tre e lasciavano ampio spazio a tutte le dichiarazioni di sdegno per la tragedia che si era consumata. Non è però successo lo stesso quando, poche ore dopo, un ragazzino palestinese è stato rapito e torturato a morte da estremisti radicali israeliani per vendetta. Quel ragazzino, per i giornali italiani, non aveva un volto e la sua tragedia non aveva diritto alle prime pagine. Così, mentre i funerali dei tre coloni erano in diretta su tutte le reti, nulla si saprà delle esequie del 16enne palestinese. Allo stesso modo non ci è dato sapere chi abbia ordinato e coordinato la “caccia all’arabo” messa in atto da migliaia di criminali israeliani a Gerusalemme est quando si è diffusa la notizia del ritrovamento dei corpo dei coloni. Né abbiamo potuto leggere lo stesso sdegno quando sono state diffuse immagini come quella delle due ragazzine israeliane che reggono un cartello con la scritta “odiare gli arabi non è razzismo, è un valore”. Un’immagine, tra le tante che circolano, che rientra nella campagna razzista in atto in questi giorni sui social network israeliani.

Per informare su quanto sta accadendo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, dove l’esercito israeliano sembra pronto alla guerra, e già si è prodotto in arbitrarie offensive militari e raid aerei, Crash e Cua invitano tutta la cittadinanza a partecipare al presidio informativo che si terrà domani alle 15 in Piazza dell’Unità, perchè “l’oppressione del popolo palestinese non è più tollerabile” dice Luca del Cua.