Un libro ed un documentario raccontano le vite e le lotte, di ieri e di oggi, delle donne dell’Omsa di Faenza. La lotta continua anche attraverso il boicottaggio dei prodotti dell’azienda che, delocalizzando la produzione, ha lasciato senza lavoro centinaia di donne.
Ieri sera alla libreria della Festa dell’Unità di Bologna sono stati presentati due progetti che ricordano l’importanza di una delle storiche fabbriche dell’Emilia, oramai scomparsa o meglio delocalizzata: l’Omsa di Faenza. Non è un elogio funebre o l’annuncio di una cerimonia di veglia. Tutt’altro. Quando si ricorda l’Omsa si ricorda sempre la forza e l’energia delle sue lavoratrici, sia di allora che di oggi.
E così è successo ieri al Parco Nord: Anna Maria Pedretti, curatrice del testo “Omsa: Che Donne!”, lo ha ribadito attraverso le storie di vita, le autobiografie e le voci delle lavoratrici che, dagli anni cinquanta in poi, attraverso il lavoro in fabbrica hanno portato avanti un percorso di emancipazione personale e politica, spesso tradottosi in scioperi, manifestazioni o semplicemente nel disobbedire al proprio padre che non voleva la figlia lavoratrice.
Un percorso di memoria storica e personale proprio come il documentario di Lisa Tormena e Matteo Lolletti, “Licenziata!”: la storia di come le lavoratrici Omsa che hanno partecipato l’anno scorso alla mobilitazione, in seguito al loro licenziamento per la trasferimento della produzione in Serbia, abbiano reagito collaborando con il Teatro DueMondi dando vita a un progetto teatrale che raccontasse non soltanto le ragioni della mobilitazione ma anche le sue conseguenze sociali ed emotive.
Insomma: attraversare la storia della fabbrica e la memoria delle sue lavoratrici, dalla sua nascita fino alla sua delocalizzazione, significa ricordare la forza e l’energia di tutte queste donne. La stessa energia che ha obbligato la curatrice del testo e la regista del documentario a mettere in fondo al titolo un punto esclamativo.
E che fare adesso che la fabbrica non c’è più, o meglio non è più a Faenza?? Si fa anche Senza!
Infatti si può continuare ad appoggiare la lotta delle lavoratrici attraverso la campagna di boicottaggio dei prodotti del marchio Omsa. Ma ecco tutti i dettagli dell’incontro e della campagna direttamente dalle parole dei protagonisti di ieri.
Selene Cilluffo