Riparte la colletta alimentare dal 21 novembre all’8 dicembre. L’iniziativa storica del Banco Alimentare vedrà quest’anno una Colletta dematerializzata, come l’ha denominata Stefano Delmonte, presidente del Banco Alimentare Emilia-Romagna: si potranno acquistare alle casse dei supermercati card da 2, 5 e 10 euro che verranno convertite in prodotti alimentari per tante persone in difficoltà. Sarà anche possibile partecipare alla Colletta anche online su Amazon.it, Esselungaacasa.it e Mygiftcard.it

Dagli scatoloni alle gift card: la colletta alimentare si reinventa

L’iniziativa è stata presentata oggi alla presenza della vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, del direttore della Caritas regionale Mario Galasso e dei coordinatori degli Empori Solidali Case Zanardi del Comune di Bologna, Enrico Dionisio e Raffaele Sacchetti.
Ed è stato proprio Mario Galasso a delineare lo scenario di povertà venutosi a creare in seguito alla pandemia: «è arrivato questo microscopico virus che ci ha messo di fronte alle nostre fragilità che sono poi scoppiate: tutte quelle persone che non facevano più riferimento al mondo Caritas, in poco tempo sono tornate da noi. Anche persone che non venivano da molto, che si erano create dei micro equilibri ma che, con le chiusure che hanno fermato lavori precari e in nero, sono dovute tornare a bussare alle nostre porte.

La pandemia poi ha portato nuove persone. Prendendo come esempio Rimini, su 10 persone che son venute, 3 erano sconosciute al mondo Caritas, ai comuni e alle istituzioni. Venire a bussare alla porta della Caritas vuol dire ammettere la povertà, lo stigma sociale è molto grande. La domanda che ci facciamo è: rispetto a queste tre persone che hanno avuto il coraggio di bussare a quella porta, quante sono le persone che non lo hanno avuto?» si interroga Galasso.Secondo il report Caritas 2020 su povertà ed esclusione sociale, infatti, analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 emerge che da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45%: quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa.

Mario Galasso continua il suo discorso, elogiando la comunità emiliano romagnola: «Vi posso garantire che nelle altre regioni i servizi non sono strutturati come i nostri, non ci sono regioni che mettono ulteriori risorse rispetto alle misure dello Stato. Sono cose a cui siamo abituati e quando uno si abitua non dà lo stesso valore e lo stesso peso. Ci siamo scoperti comunità che si stringe e che cerca di sostenere le persone più fragili, attraverso Regione, prefetture, comuni, volontariato e singole persone».

A dare man forte alle parole del direttore regionale, ci sono le voci di Enrico Dionisio e Raffaele Sacchetti, degli empori Case Zanardi, che collaborano con Banco Alimentare dal 2015. «Con lo scoppio della pandemia – afferma Enrico Dionisio – e la conseguente quarantena, abbiamo triplicato i nuclei che assistevamo. Siamo passati, nel giro di qualche settimana, dall’assistere 173 nuclei familiari di febbraio a 460 verso fine agosto 2020. In questa fase di estrema criticità è stato determinante il supporto di Banco Alimentare, che dal 1 marzo ad inizio novembre ci ha rifornito con ben 35 tonnellate di beni alimentari tra eccedenze della filiera agroalimentare e prodotti provenienti dal fondo UE Fead, e raddoppiando le forniture nei mesi critici tra marzo e maggio scorso. La situazione sta continuando a essere critica, nonostante le misure di contenimento siano più blande rispetto a marzo. I numeri delle famiglie assistite sono pressoché gli stessi. Erano calati leggermente a ritorno dell’estate, con la riapertura di alcune attività, ma non appena la situazione è tornata a peggiorare abbiamo avuto parecchie richieste».

«Con l’inizio della pandemia – è intervenuta Elly Schlein – ci siamo trovati tutti in una situazione senza precedenti e, come amministrazione Regionale, ci siamo posti il tema di coloro che avrebbero visto bloccarsi ogni possibilità di avere un reddito e di conseguenza di assicurarsi un pasto caldo ogni giorno. Come comunità regionale abbiamo dimostrato la capacità di fare rete, di adattarci ai nuovi bisogni che questa pandemia ci ha posto dinanzi», ha convenuto la Schlein, che ha continuato evidenziando l’importanza di realtà come Banco Alimentare e delineando scenari di futuri provvedimenti a livello regionale: «Nelle prossime settimane, ci piacerebbe mettere in campo una misura regionale sulla solidarietà sociale, che possa rafforzare i vari nodi di questa fondamentale rete che si occupa capillarmente di far arrivare una risposta concreta alle persone più fragili, che purtroppo stanno aumentando. Vogliamo continuare ad esserci, affiancando i vostri sforzi e rendendo ancora più efficiente il ruolo che il pubblico può avere di supporto a questi importanti interventi», conclude la vicepresidente della Regione.

Matilde Gravili

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