Ancora un’occupazione a Bologna: in questo caso a scopo abitativo, annunciano lo Sportello per il diritto all’abitare e il collettivo Luna, ovvero le stesse sigle già coinvolte nell’occupazione messa a segno in via Capo di Lucca a fine 2022. Stavolta il blitz è scattato in via Borgolocchi, di fianco all’ex caserma Masini tempo fa occupata da Làbas.

Casa, l’occupazione “H.O.ME” in via Borgolocchi

«Oggi abbiamo aperto le porte delle case di via Borgolocchi, che da ormai sei anni sono murate e lasciate all’abbandono – si legge nel comunicato, diffuso dall’Adl Cobas – per dare vita ad H.o.me., Hub di organizzazione meticcia».
L’obiettivo è «affermare il diritto alla casa di una composizione sociale sotto attacco e che vive una grande contraddizione: persone migranti, che lavorano a tempo determinato o indeterminato in diversi settori, con una base di reddito mensile a volte non bastevole a sostenere il costo esagerato di un affitto a Bologna, la seconda città più cara d’Italia, dettato da un meccanismo domanda-offerta in un mercato drogato dalla speculazione sulle locazioni brevi turistiche, dalla speculazione delle multinazionali dello student housing e da palazzinari inadempienti che affittano stanze fatiscenti, spesso e volentieri a soli italiani, chiedendo notevoli garanzie economiche», scrivono Sportello per il diritto all’abitare e Luna.

«Oltre al dato speculativo, complici le politiche e lo sdoganamento del linguaggio razzista degli ultimi governi, è palese un aumento della diffidenza verso le persone migranti che sta portando ad una crescente esclusione dalla possibilità di accesso alla casa e ad una piena cittadinanza», continua il comunicato.
Ad ottobre con Casa Vacante, in via Capo di Lucca, «abbiamo affermato il diritto di restare nella città che vogliamo abitare, vivere e nella quale vogliamo studiare, oggi – scrivono gli attivisti – affermiamo il diritto di vivere in una casa dignitosa con chi contribuisce allo sviluppo di quella che non vogliamo sia solo la città delle piattaforme, magari scaricando i bagagli ai turisti Ryanair, o dormendo fuori dal portone di un AirBnb da 300 euro a notte».

Le misure intraprese fino ad oggi dall’amministrazione locale sul tema dell’abitare «sono certo importanti – riconoscono Sportello per il diritto all’abitare e Luna – ma volgono, forse, al medio-lungo termine, mentre oggi proponiamo di dare voce ad istanze che pongono nel qui ed ora necessità reali, tangibili e quotidiane di chi una casa non ce l’ha, pur avendo un lavoro».