La Corte Suprema americana ha bocciato la legge federale che definisce matrimonio solo quello tra uomo e donna spiegando come sia incostituzionale, in quanto viola il quinto emendamento sulla difesa delle libertà individuali. Una storica vittoria per la comunità gay americana, le cui nozze ora sono parificate a quelle etero.

Nozze Gay: un passo importante arriva dalla Corte Suprema

Un boato di gioia, grida e applausi della folla emozionata fuori dalla Corte Suprema hanno accolto la notizia della decisione di abrogare la Doma, la legge federale Usa che nega in sostanza le nozze gay. Tantissimi con bandiere con i colori del movimento gay e striscioni da giorni attendevano questa sentenza che oggi ha un carattere storico.
“La sentenza di oggi della Corte Suprema sulle nozze gay è uno storico passo avanti verso l’uguaglianza”, è quanto ha twittato il presidente Usa Barack Obama.

Anche in Italia la notizia è stata accolta con soddisfazione. Vincenzo Branà, presidente del Cassero Arcigay, sottolinea come questa sentenza possa avere delle ripercussione giuridiche anche in Italia. “Qualcuno sostiene che la Costituzione italiana non preveda il matrimonio tra persone dello stesso sesso – osserva Branà ai nostri microfoni – mentre non c’è scritto da nessuna parte. Il pronunciamento della Corte Suprema americana offre spunti di interpretazione giuridica”.
Anche il senatore del Pd Sergio Lo Giudice esulta: “Una sentenza storica, un passo avanti decisivo nel percorso inarrestabile dell’umanità verso l’uguaglianza dei diritti delle persone. Ora tocca all’Italia”.