Il 2 dicembre dalle ore 18.00 alle 19.00 all’interno del Festival La Violenza Illustrata verrà presentato il nuovo libro “Non è un destino. La violenza maschile contro le donne, oltre gli stereotipi” edito da Donzelli Editore. Sarà presente all’incontro l’autrice Lella Palladino, sociologa, attivista dei centri antiviolenza e Presidente di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza fino a novembre 2019. L’evento sarà online sulla pagina Facebook del Festival. Nell’incontro discutono con l’autrice: Francesca Puglisi, Sottosegretaria al lavoro e alle politiche sociali con delega alle Pari Opportunità ed ex Presidente della Commissione Femminicidio, e Giulia Nanni, rappresentante della Casa delle donne per non subire violenza Onlus.

Il libro, come spiega Lella Paladino ai nostri microfoni, racconta le testimonianze concrete di tenacia e libertà di alcune donne che, dopo aver subito violenza, trovano la forza di reagire relazionandosi empaticamente fra loro e ricominciare da capo la loro vita rivolgendosi ai centri antiviolenza. Relazionarsi è fondamentale per portare l’esperienza individuale ad una dimensione collettiva, restituendo empowerment e facendo comprendere che la violenza subita non deriva dall’essere inadeguate, incapaci o dall’aver trovato l’uomo sbagliato, ma semplicemente dal fatto di essere donne.

Un libro che si oppone agli stereotipi sulla violenza diffusi dai media

Lella Palladino illustra l’azione svolta dai centri antiviolenza vista dalla loro prospettiva. Oltre che proteggere e tutelare i diritti delle donne maltrattate, i centri antiviolenza svolgono anche un’azione politica per eliminare la disparità tra maschi e femmine dovuta al sistema patriarcale, che mantiene le donne sempre in seconda posizione rispetto agli uomini. Nei centri ogni risorsa, passione, emozione viene impiegata a sostegno di un femminismo che si propone di attuare un cambiamento radicale nell’approccio istituzionale, il quale ancora non comprende quanto il potere maschile in Occidente, al di là delle norme che cercano di limitarlo, resista sia nelle vecchie che nelle nuove concezioni della vita. Il libro ha l’obiettivo di essere un racconto autentico della violenza opposto all’immagine che ne offrono i media, una “contro-favola” raccontata da chi da oltre trent’anni combatte la violenza di genere sul campo.

Per anni la violenza maschile contro le donne, sia fisica che psicologica, è stata nascosta e negata e successivamente, quando ha preso visibilità, è stata narrata e usurpando termini femministi, ad esempio “femminicidio”, e attraverso l’utilizzo di stereotipi culturali. Innanzitutto è stata vista come manifestazione appartenente a contesti socio-culturali degradati o messa in atto da uomini con disagi mentali e problemi di tossicodipendenza. Inoltre, in questa visione fuorviante le donne sono oltremodo vittimizzate: nelle immagini proposte dai media è spesso presente il sangue e chi
subisce violenza viene mostrata come debole e vulnerabile. Come spiega Lella Palladino, il focus del libro, oltre che sulla situazione dei femminicidi in Italia che sono più di cento all’anno, deve incentrarsi sulle storie di forza e speranza che caratterizzano dalle venticinquemila alle trentamila donne che ogni anno vengono salvate dai centri antiviolenza. La riflessione riguarda anche i media, i quali propongono un modo di vivere questo problema che non aiuta le donne: infatti, sentire che una loro compagna aveva denunciato più volte i maltrattamenti senza risultato scoraggia e pone ostacoli nel percorso di liberazione da un compagno violento.

Beatrice Lazzari

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